L’azzurro gioca una buonissima partita contro Igor Sijsling, grande specialista di questi campi. Arriva a pochi punti dal successo, poi emerge la classe dell’olandese. Ma ci sono tante buone notizie, su tutte l’arrabbiatura post-match. “Durante la preparazione non ho sbagliato un allenamento. Adesso mi comporto da professionista”.
La prima partita dell’anno è sempre molto attesa. A volte, anche da una sconfitta possono arrivare indicazioni (più che) positive. La pensa così Diego Nargiso, coach tutto cuore di Gianluca Mager. Il ligure, classe 1994 e n. 323 ATP, è una delle più fulgide speranze del nostro tennis. Lo ha dimostrato al Trofeo Perrel-FAIP di Bergamo (42.500€, Play-It) giocando alla pari contro un super-specialista di questi campi. Gli appassionati lombardi ricordano Igor Sijsling dominare il challenger di Brescia di tre mesi fa. Giocava su una nuvola, sembrava imbattibile. Questa settimana, un po’ a sorpresa, lo troviamo a Bergamo anziché all’ATP 500 Rotterdam, dove due anni fa colse il suo miglior risultato in carriera, centrando le semifinali. Un profondo attestato di stima verso il torneo orobico. Però ha rischiato di lasciarci le penne contro un Mager sempre più maturo, sempre più professionista. La sua storia è nota: “pescato” da Diego Nargiso mentre giocava un Torneo Open ad Alassio, grazie alla generosità di Diego e all’aiuto dell’imprenditore Mauro Iguera si sta sviluppando un giocatore “vero”, capace di rispondere sui piedi alle potenti prime palle di Sijsling, a giocare con attenzione i punti importanti e non lasciarsi andare ad atteggiamenti negativi, come magari gli capitava tempo fa. Di negativo c’è il risultato, ma tutto il resto alimenta l’ottimismo. Ad esempio, la super risposta sul 5-5 nel tie-break del primo set e il matchpoint annullato sul 4-5 nel terzo set, con una coraggiosa discesa a rete. L’esperienza di Sijsling ha comunque cucito il 6-7 6-2 7-5 finale. Nonostante l’arrabbiatura nell’immediato post-partita, Mager è consapevole della bontà della prestazione. “Una grande partita, non me l’aspettavo, soprattutto tenendo conto che era il primo match. Sono molto soddisfatto del gioco, sentivo bene la palla e ho messo alla frusta un grande specialista di questi campi. Di solito fatico a iniziare la stagione sul cemento indoor, invece è andata bene”. Certo, sul 3-3 al terzo si è trovato 0-30 sul servizio di Sijsling e qualche chance c’è stata…”Vero, lì ho avuto un attimo di tremolio ma lui ha alzato il livello e ha portato a casa il game. E nelle fasi finali è stato bravo lui”. Anche se Mager, a onor del vero, ha un po’ smarrito la prima di servizio, fondamentale su questi campi.
VITA DA PROFESSIONISTA
Una prestazione del genere non nasce per caso. Dietro c’è un lavoro importante, una preparazione invernale fatta in un certo modo, come forse non era mai capitato. “Ho svolto una preparazione impeccabile – continua Mager – per la prima volta non ho sbagliato un allenamento e ho fatto le cose giuste sia dentro che fuori dal campo. Mi sto comportando da professionista e spero di raccogliere i frutti. Devo migliorare tanti aspetti del mio gioco, ma mi sono focalizzato su risposta, continuità e prima palla di servizio”. La stagione del ligure entrerà nel vivo già nelle prossime settimane: prima un future a Trimbach, in Svizzera (uno dei nuovi tornei da 25.000 dollari di montepremi, in nome dell’aumento predisposto dall’ITF), poi le qualificazioni al challenger di Cherbourg prima di una trasferta importante, ottima per mettere fieno in cascina e anche tanta esperienza. “Non abbiamo ancora deciso se andare in Sud America o in Cina, ma l’intenzione è giocare sempre più Challenger e sempre meno Futures”. Accanto a lui, come sempre, Diego Nargiso. Dopo la partita lo ha catechizzato a lungo negli spogliatoi. “Diego è soddisfatto di quello che ha visto. In particolare, ha notato dei miglioramenti laddove abbiamo lavorato. Il problema sono io: dopo la partita mi arrabbio perché manca sempre poco per battere certi giocatori. Nei primi 30-40 minuti dopo il match sono molto nervoso, non riesco quasi a parlare. Ma poi capisco di essere sulla strada giusta”. Strada giusta significa anche crescere in classifica, anche se gli obiettivi sono ancora in divenire. “La classifica è un aspetto prioritario – conclude Mager – ma con Diego non abbiamo ancora parlato degli obiettivi stagionali. Io posso solo esprimere un desiderio: nel 2017 vorrei arrivare a giocare le qualificazioni degli Slam”. Per arrivarci dovrebbe scalare un centinaio di posizioni: per quanto visto a Bergamo è possibile che ce la faccia anche prima. Gianluca e Diego sono autorizzati a fare gli scongiuri, ma un sano ottimismo sembra più che giustificato. “Di certo adesso scendo sempre in campo convinto di poter vincere la partita, sempre e comunque”. Non è mica un dettaglio.
CICLONE HERBERT, GAIO FA QUEL CHE PUO’
Niente da fare per Federico Gaio. Il faentino ha giocato una partita più che dignitosa contro Pierre Hugues Herbert, ma la maggiore attitudine del francese ai campi veloci ha fatto tutta la differenza. E’ finita 6-3 6-3 in un’ora e dodici minuti e Gaio non ha mai dato l’impressione di potercela fare. Herbert è tra i migliori doppisti al mondo e ha messo in pratica alcuni schemi da doppista, adottando il serve and volley con la prima e a volte con la seconda palla. Gaio ha faticato a leggere il suo servizio e un break all’ottavo gioco gli è stato fatale nel primo set. Perso il servizio anche in avvio di secondo, si è costruito l’unica chance sull’1-2 nel secondo, giocando un coraggioso game di risposta, condito da un paio di dritti vincenti da urlo. Si è procurato una palla break, l’unica della partita, ma Herbert l’ha punito con un ace di seconda. Uno Slam (sia pure in doppio) non si vince per caso. A Gaio resta la sensazione di vivere un buon momento di forma: potrà dimostrarlo nei prossimi tornei, magari con avversari più abbordabili. Il resto della giornata ha visto il buon successo di Marco Chiudinelli, prossimo avversario dell’Italia in Coppa Davis. Lo svizzero ha superato Konstantin Kravchuk, meglio piazzato di lui in classifica. Prosegue il buon momento dei giocatori bielorussi: Dzmitry Zhyrmont ha confermato le buone sensazioni del weekend e ha centrato un posto in tabellone, mentre Egor Gerasimov ha eliminato in due set Nikoloz Basilashvili, testa di serie numero 3 che meno di un mese fa sfidava Roger Federer sul centrale dell’Australian Open. Super programma nella giornata di martedì, con ben nove incontri di singolare. L’Italia attende l’esordio di Andrea Arnaboldi, chiamato a un impegno tutt’altro che facile contro Alexander Kudryavtsev, ma il clou ci sarà alle 20, quando l’attesissimo Radek Stepanek farà il suo esordio contro Michael Berrer, testa di serie numero 5 e specialista del Play-It. Un match degno del circuito ATP, da gustarsi a costo zero grazie all’ingresso gratuito che caratterizza il Trofeo Perrel-FAIP.
TROFEO PERREL – FAIP (42.500€, Play-It)
Primo Turno Singolare
Igor Sijsling (NED) b. Gianluca Mager (ITA) 6-7(5) 6-2 7-5
Marco Chiudinelli (SUI) b. Konstantin Kravchuk (RUS) 7-6(5) 6-3
Egor Gerasimov (BLR) b. Nikoloz Basilashvili (GEO) 7-5 6-3
Pierre-Hugues Herbert (FRA) b. Federico Gaio (ITA) 6-3 6-3
Primo Turno Doppio
Neal Skupski / Ken Skupski (GBR-GBR) b. Farrukh Dustov / Alessandro Motti (UZB-ITA) 6-1 6-1
Andrea Arnaboldi / Flavio Cipolla (ITA-ITA) b. Alexander Kudryavtsev / Go Soeda (RUS-GIA) 6-7(4) 6-3 10-6
Nikola Mektic / Antonio Sancic (CRO-CRO) b. Dino Marcan / Maximilian Neuchrist (CRO-AUT) 7-6(4) 6-3
Turno di Qualificazione
Dzmitry Zhyrmont (BLR) b. Jan Satral (CZE) 7-5 6-3
Andreas Beck (GER) b. Jan Hernych (CZE) 7-6(2) 6-3
Gregoire Barrere (FRA) b. Maximilian Neuchrist (AUT) 7-5 6-3
Nils Langer (GER) b. Maximiliam Marterer (GER) 3-6 6-3 6-4 (900)