da www.federtennis.it
Se Nadal ha fatto il botto nel tabellone maschile, il torneo femminile non ha voluto essere da meno lasciando subito per strada due teste di serie importanti come Simona Halep (n. 2) e Venus Williams (n. 8). Che la rumena non fosse al massimo lo si era intuito prima dal ritiro a Brisbane ( peraltro a tabellone compilato, scatenando le ire di qualche collega …) e poi dalla sconfitta contro la Kuznetsova nelle semifinali di Sydney, anche se li erano stati sicuramente maggiori i meriti di Svetlana (poi vincitrice del torneo) che non i demeriti di Simona. Però davvero nessuno poteva immaginare che la 24enne di Costanza potesse uscire all’esordio a Melbourne (dove peraltro non è mai andata oltre i quarti), per giunta battuta in due set (64 63) dalla cinese Shuai Zhang, numero 133 del ranking mondiale, proveniente dalle qualificazioni.
Già meno sorprendente, se non altro per limiti anagrafici, l’uscita di scena di Venus, che sembra pagare in questo inizio di 2016 lo sforzo fatto nel finale della scorsa stagione per rientrare tra le top ten. A batterla (64 62) è stata una buonissima giocatrice come la britannica Johanna Konta, numero 47 Wta.
Vanno come un treno, invece, Garbine Muguruza, che pure ha avuto un avvio di stagione un po’ problematico (60 64 all’estone Kontaveit), e Vicctoria Azarenka (n. 14), campionessa back-to-back nel 2012 e nel 2013 (“cappotto” alla bega Van Uytvanck). Esordio abbastanza convincente anche per la statunitense Madison Keys, semifinalista 12 mesi fa (76 61 alla kazaka Diyas) mentre la tedesca Angelique Kerber, settima testa di serie, ha dovuto annullare un match-point (nel tie-break del secondo set) prima di riuscire ad avere ragione della talentuosa giapponese Misaki Doi: 67(4) 76(6) 63 lo score. Tra le teste di serie fuori anche la rumena Begu (n. 29), l’ucraina Tsurenko (n. 31) e la francese Garcia (n. 32).
Nel torneo maschile, a parte l’uscita di scena di Nadal, tutto secondo pronostico o quasi. Andy Murray, numero due del seeding, ha concesso appena sei giochi all’emergente tedesco Alexander Zverev, mentre il canadese Milos Raonic (n. 13) ne ha lasciati tre in più al francese Pouille, vittoria in tre set anche per John Isner (n. 10) sul polacco Janowicz. Ha fatto in fretta lo svizzero Stan Wawrinka (n. 4), campione nell’edizione del 2014: il suo avversario, il russo Tursunov, al rientro dopo l’ennesimo stop per infortunio, si è ritirato dopo aver perso i primo due set. Si è invece regalato un’altro turno da protagonista l’australiano Lleyton Hewitt, all’ultimo torneo della carriera, grazie al successo per 76(2) 62 64 sul connazionale James Duckworth.
Hanno invece sudato le proverbiali sette camicie sia Jack Sock (n. 25), che si è aggiudicato per 64 al quinto il derby statunitense con il giovanissimo Taylor Fritz, numero 155 del ranking mondiale, proveniente dalle qualificazioni, che il serbo Viktor Troicki (n. 21), fresco vincitore a Sydney, che ha recuperato due set di svantaggio, annullando anche un match-point nel quarto parziale, allo spagnolo Daniel Munoz De La Nava.
Tra le teste di serie fuori il sudafricano Kevin Anderson (n. 11), ritiratosi sul punteggio di 76(4) 67(4) 63 3-0 in favore del suo avversario, lo statunitense Rajeev Ram, e Fabio Fognini (n. 20). (752)