Non arrivare in finale in un torneo dove non si è mai perso una volta il servizio (su 47 turni giocati), si è sparato 64 ace in quattro incontri e cancellato tutte le otto palle break concesse, è uno dei grandi misteri che rendono così affascinante il nostro sport.
Anche nella semifinale persa contro l’olandese Igor Sijsling, un recente passato da numero 52 ATP (febbraio 2014) e dotato di un tennis classico che piace tanto agli appassionati, Luca Vanni non ha mai perso la battuta. Ma la partita sì, al termine di due tie-break.
Nel primo set è stato Vanni ad avere le occasioni migliori: due palle break e un vantaggio di 6-3 nel tie-break. I primi due set point li ha cancellati con sicurezza Sijsling, sul terzo Vanni è stato troppo frettoloso nel cercare un winner di rovescio in uscita dal servizio che si è fermato a metà rete. Una serie di cinque punti consecutivi, ha così permesso a Sijsling di aggiudicarsi il primo set e di portare l’inerzia dalla sua parte.
Nel secondo set, l’olandese ha concesso le briciole nei suoi turni di battuta, cedendo solo quattro punti, mentre Vanni si è aggrappato disperatamente al servizio (20 gli ace alla fine) o a colpi spettacolari, come un recupero in mezzo alle gambe fatto seguire da un tocco vincente. Ma tutto questo non bastava. Salvata una pericolosa palla break a inizio set, è riuscito a trascinare la frazione ad un altro tie-break dopo aver salvato tre match point, il primo con una seconda palla super arrischiata e una volèe che ha accarezzato il nastro prima di finire dalla parte di Sijsling. il secondo con un ace, il terzo con un dritto vincente. Nel tie-break ha salvato un altro match point prima di cedere nuovamente per 8 punti a 6.
Il sogno di Vanni di entrare nel main draw dell’Australian Open si complica: con una finale avrebbe avuto discrete chance, con una vittoria nel torneo ne sarebbe stato certo.
Inutile poi negare che organizzatori e appassionati sognavano una finale Vanni versus Brown ma Sijsling è un giocatore particolarmente divertente, dotato di un tennis fantasioso che tocca l’apice in quel rovescio a una mano che sa variare indifferentemente da top a back a botta piatta con una naturalezza impressionante. Sarà lui il favorito della finale ma dovrà fare attenzione alla sorpresa del torneo, il bosniaco Mirza Basic, giocatore solido e pragmatico che ricorda un po’ il Marchenko della scorsa edizione e del quale potrebbe ripercorrere le tappe, entrando presto nella top 100 mondiale. (903)