Nei primi due set non c’è stata molto differenza in campo, ho avuto le mia chance”. Fabio Fognini commenta la sconfitta negli ottavi contro il mancino Feliciano Lopez, spagnolo atipico che serve molto bene e cerca spesso la rete: 63 76 (5) 61 il risultato finale. Non gli va però giù il terzo set: “Sono calato sia fisicamente che mentalmente – sottolinea il ligure – ho anche chiamato il fisioterapista per farmi sbloccare la schiena”. Probabilmente ha pagato la fatica delle quattro ore e della battaglia di cinque set contro Nadal nel turno precedente. “Lopez è un giocatore molto particolare. spiega ancora Fabio – ti fa giocare male, ti toglie il tempo, non hai mai modo di avere ritmo. Però, ripeto, nei primi due set le occasioni le ho avute e soprattutto il secondo set potevo portarlo a casa. Saremmo andati uno a uno…”.
Resta il buon torneo: ha battuto lo statunitense Steve Johnson, semifinalista a Washington e New Haven durante l’estate sul cemento nordamericano, l’uruguaiano Pablo Cuevas, avversario molto solido, e centrato l’impresa di rimontare due set a Rafa Nadal sull’Arthur Ashe Stadium. “Se guardo al torneo c’è da essere soddisfatti – ammette il ligure – ho giocato ad un ottimo livello. Oggi, però, è difficile essere contenti perché mi resta il rimpianto di non aver sfruttato le occasioni contro Lopez. Soprattutto il diritto non ha funzionato come nei giorni scorsi. Ora devo pensare a recuperare, gli ultimi due mesi sono stati molto intensi”
Archiviati gli US Open c’è da pensare al prossimo appuntamento molto importante, la Coppa Davis. L’Italia dal 18 al 20 settembre sfiderà la Russia a Irkutsk, in Siberia, sul veloce indoor: in palio la permanenza nel World Group 2016. “Andiamo a giocare molto lontano- dice Fabio – contro una squadra con giocatori molto giovani ma forti come Rublev e un doppio che ha messo in difficoltà la Spagna. Sarà dura ma saremo pronti a dare il meglio per restare nel Gruppo Mondiale”.
da www.federtennis.it (878)