CHALLENGER MANERBIO : L’odissea di Giustino

Da www.federtennis.it

Se ci fosse un ranking ATP dei tennisti più simpatici e spontanei, Lorenzo Giustino sarebbe certamente tra i top-10. Il 24enne nato a Napoli e cresciuto a Barcellona sorride anche nei momenti più difficili, e negli ultimi 12 mesi ne ha vissuti tanti. Ormai a ridosso dei top-200 ATP, era ad un passo dal salto di qualità più entusiasmante quando è stato travolto dagli infortuni. Dopo aver cambiato racchetta ha iniziato a sentire dolore al braccio ed è piombato in una spirale negativa che lo ha fatto retrocedere fino alla 500esima posizione. Tutto da rifare. “I maestri che ho avuto prima di andare all’accademia di Sergi Bruguera mi dicevano che che avrei dovuto passare sopra la sofferenza, giocando anche con il dolore. Ho scoperto sulla mia pelle che si tratta di un pensiero sbagliato: devi saper soffrire, ci mancherebbe, ma se senti dolore non puoi mai sottovalutarlo. Risultato? Frattura alle vertebre e una quasi artrite al gomito. Non avevo quasi più cartilagine, non riuscivo a sollevare neanche una bottiglia d’acqua”. Giustino, che ha festeggiato una bella qualificazione al Challenger di Manerbio – Trofeo Dimmidisì (42.500€, terra), ha ritrovato se stesso. Nel 2015, piano piano, le cose sono migliorate. Ha cambiato racchetta, utilizza l’antivibrazioni e il nuovo modello è in kevlar, dunque più morbido. “Ma all’inizio ho fatto una gran fatica: commettevo 20-25 doppi falli a partita e mi hanno trovato anche un edema all’anca. Queste cose succedono quando ti trascuri: io l’ho pagata cara e adesso spendo tantissimo per la prevenzione: oltre al preparatore atletico abbiamo fisioterapista, nutrizionista, psicologo…capita di avere un dolore da poco, ma deve restare tale. Io invece continuavo a giocare…”.

Lorenzo ha centrato il tabellone a Manerbio vincendo due buone partite nel doppio turno domenicale, sotto un cielo grigio ma quasi mai piovoso. Prima il norvegese Viktor Durasovic, poi lo spagnolo Enrique Lopez Peres. Oggi Giustino è numero 329 ATP, un ranking che gli sta stretto: “Quest’anno ho dovuto giocare tantissime qualificazioni di challenger, ho vinto tante partite ma non ho raccolto i punti che forse avrei meritato. Obiettivo stagionale? Mi piacerebbe raccogliere i punti sufficienti per andare in Australia…ce ne vogliono un centinaio”. Giustino non è mai andato oltre il numero 217 ATP, ma ha una storia divertente da raccontare. “L’anno scorso avevo raccolto i punti necessari per entrare tra i primi 200. Sarei dovuto arrivare intorno al numero 183….ma quella settimana non uscì la classifica ATP perché piovve a Miami, costringendo a giocare la finale di lunedì. Il problema è che la settimana dopo mi scadevano dei punti, così non ho avuto la soddisfazione di entrare tra i top-200, anche se solo per una settimana! Proprio per questo, mi piacerebbe chiudere l’anno con questo benedetto “1” come prima cifra”.
Lavorando nell’accademia di Sergi Bruguera ha avuto modo di conoscere e allenarsi con Richard

Giustino è l’unico italiano ad aver superato le forche caudine delle qualificazioni. Gli altri due azzurri in gara domenica, Davide Pontoglio e Matteo Trevisan, si sono fermati rispettivamente al secondo e al terzo turno. Il bresciano, eroe nella giornata di sabato, ha perso con onore contro il portoghese Frederico Ferreira Silva (n.292 ATP), molto potente soprattutto con il dritto. Sfruttando qualche errore altrui, Pontoglio si è aggiudicato il primo set e ha fatto sognare il pubblico. Con l’andare dei minuti, tuttavia, Ferreira Silva ha registrato il suo tennis e ha fatto valere una pesantezza di palla decisamente maggiore. E’ finita 3-6 6-2 6-2 ma per Pontoglio resta un’ottima esperienza: ha capito di potersela giocare a un livello che fino a pochi giorni fa gli era sconosciuto. Il portoghese ha poi eliminato Trevisan al turno decisivo: il toscano si è ritirato quando era in svantaggio 6-4 3-2 per un dolore al quadricipite. Ha preferito fermarsi per non rischiare: peccato, perché nei due match vinti aveva mostrato una buona condizione. Lunedì scatta il main draw. Oltre ai primi doppi, si giocheranno cinque incontri di singolare: subito in campo tre italiani: Federico Gaio, Salvatore Caruso e Riccardo Bellotti. In chiusura di programma, non prima delle 17.30, esordirà la prima testa di serie, lo spagnolo Daniel Munoz De La Nava, che nel 2015 sta vivendo una seconda giovinezza: ha vinto due challenger (Napoli e Mosca) più altri buoni risultati che lo hanno issato al numero 104 ATP, sua miglior classifica di sempre. Chissà che il Trofeo Dimmidisì non possa dargli il lasciapassare definitivo per gli agognati top-100. (864)

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