N.Djokovic b. R.Federer 7/6 6/7 6/4 6/3
Rivincita doveva essere, ma rivincita non è stata. Nella riedizione della finalissima dell’anno scorso Roger Federer (ATP 2) ha ceduto nuovamente il passo di fronte al muro Novak Djokovic (1), che è riuscito a riscrivere (per la terza volta in totale) il proprio nome nell’albo d’oro di Wimbledon grazie alla sua miglior partita del torneo. Lo svizzero è stato protagonista di una buona gara, ma non paragonabile a quanto fatto vedere in semifinale. King Roger ha messo in campo la consueta classe e anche una grande voglia, che gli ha permesso di conquistare un tie-break da leggenda nel secondo set, ma alla lunga ha subito la maggior costanza del serbo, che ha finito per imporsi per 7-6 (7/1) 6-7 (10/12) 6-4 6-3 in 2h55′ di gioco.
Il match è iniziato subito con grande intensità ed equilibrio. Il primo a rompere gli indugi è stato Federer che non è però riuscito a confermare il break ottenuto nel sesto gioco. Un primo punto incredibile ha poi indirizzato un tie-break a senso unico (7/1) dalla parte di Djokovic. Nel secondo set ci sono state poche opportunità di allungo, fatta eccezione per due palle break mancate dall’elvetico, che è però stato bravo a salvare un set point sul 5-4. Nel secondo tie-break la sfida è salita ulteriormente di livello, con King Roger capace di rimontare dal 6/3, salvare in tutto il parziale 6 set ball e pareggiare i conti grazie a un leggendario 12/10.
Sull’onda lunga l’inizio della terza partita è stato scoppiettante: Federer ha salvato due palle break d’entrata, poi ne ha mancata una il game successivo, per poi cedere il servizio che gli è costato il set. Dopo una breve interruzione per pioggia sul 3-2, Djokovic è infatti rientrato in campo deciso e ha concesso solo due punti in tre turni di servizio. Il numero uno del mondo non ha tolto il piede dal gas nemmeno nel quarto parziale, in cui il basilese è sembrato perdere qualche colpo. Malgrado i tentativi di rimonta da parte di King Roger, Nole si è fatto bastare un break nel quinto game e si è involato verso il suo terzo sigillo ai Championships. (896)