Come tutti o quasi sanno la domenica a Wimbledon non si gioca. Un giorno di riposo per tutti per ripartire con il “super monday” quando si giocano tutti gli incontri degli ottavi maschili.
Il cinema, in perenne crisi di idee, sta per proporre l’ennesimo rifacimento de i “Fant4stic”, che sarebbero poi I Fantastici 4 scritti con grafia da poster… Il Tennis si interroga invece sulla fine dei suoi “Fab4” con Rafa Nadal in crisi. Ma per ogni problema c’è una soluzione e quest’anno a Wimbledon questa arriva dalla piccola Confederazione elvetica: quattro nomi per quattro storie, quattro match che non mancheranno di far battere il cuore ai tifosi tra poche ore nel SuperMonday londinese.
In ordine di tempo, sperando che la concatenazione delle partite sia propizia, inizierà Timea Bacsinszky, “La Torcia” sul Court 18: è il campo del record Isner-Mahut ma per noi è il campo delle vittorie al femminile della Svizzera a Wimbledon 2015. Timea, dopo le note vicissitudini e la crisi, ha riacceso il sacro fuoco ed è “on fire”: semifinalista a Parigi, per la prima volta alla seconda settimana di Wimbledon, avrà davanti un’avversaria (Niculescu) brava ad approfittare di un tabellone fattosi burroso tanto era malleabile senza teste di serie sul suo cammino. Top player, giocatrice media per la Bacsinszky nulla cambia, o meglio non cambia il suo atteggiamento: è un’avversaria e basta, non conta il suo passato, il blasone, le vittorie che l’hanno portata lì. Con questa mentalità ha costruito una stagione ottima, che vorrebbe tanto portare all’eccellenza e magari al Master.
Mentre “La Torcia” arderà sul 18 la “Donna invisibile” comparirà sul Court 12: Belinda Bencic si è nascosta a lungo in questa stagione, sparita dai radar di un tennis che l’attendeva ad un ulteriore salto di qualità, è riapparsa proprio sull’erba britannica: finale a Bosco Ducale, titolo (il primo in carriera) a Eastbourne, agli 1/8 a Wimbledon. Per lei, forse, il compito più arduo perché Azarenka è tosta, potente, una vincitrice di Slam e alle grandi altezze è più abituata. Ma si giocherà su un campo laterale, forse un piccolo aiuto per Belinda che avrà a portata d’occhio papà e, magari, Martina Hingis, musa ispiratrice, sorella maggiore della sangallese.
Nello stesso momento sul Court 1 farà il suo ingresso “La Cosa”, Stan Wawrinka: muscoli abbinati però al cervello e quel braccio che fa impazzire grandi e piccini. L’onda lunga di Parigi lo ha portato fin qui: la gente si è abituata a distinguere lo Stan formato Slam da quello “normale”. In bianco, qualcuno provocava maliziosamente, senza i suoi calzoncini scozzesi sarà come Sansone senza capelli: sbagliato. La forza è la stessa, la consapevolezza nei propri mezzi ancora di più e il match con Verdasco ne è la prova. Goffin, cresciuto nell’adorazione di Federer (ma non è l’unico), arriva per la seconda volta in carriera agli 1/8 di uno Slam, ha vinto in questa edizione i primi match a Wimbledon ma non deve ingannare: un po’ di sfortuna, un infortunio, un fisico non proprio solido lo hanno limitato. Il belga ha però un’intelligenza finissima, un tennis di qualità, geometrie mortifere e la capacità di sfruttare la forza altrui: un match tutt’altro che scontato. E poi i pantaloncini (in formato mini) Wawrinka li ha… In borsa, anzi sulla borsa!
Infine toccherà a lui, “Mister Fantastic”: è il capo della banda, la mente, il più ammirato, l’uomo dalle mille soluzioni. Ha passato una prima settimana di “ozio attivo” passando meno tempo di tutti in campo, approfittando di avversari morbidi prima e affidandosi ai suoi proverbiali riflessi dopo per disinnescare i servizi pesantissimi di Groth. Ha perso sì un set, ma non ha ancora perso una volta il servizio. A testarlo sarà Bautista Agut, atipico spagnolo che ha costruito classifica e successi partendo…dall’erba! Capita anche questo nel Tennis di oggi, il Tennis che si interroga sul destino dei suoi “Fab4”, il Tennis che farà bene ad abituarsi ai nostri Fantastici 4, perché non hanno intenzione di fermarsi certoad un affollato, eccitante, intenso, bulimico SuperMonday.
Fonte www.rsi.ch (868)