E’ Lucie Safarova la prima finalista di questa edizione del Roland Garros: la ceca, tredicesima favorita del seeding, ha infatti spento i sogni di gloria della campionessa 2008 di questo torneo, la serba Ana Ivanovic (tornata a giocare dopo sette anni una semifinale Slam) in due set molto combattuti (7-5 7-5).
La Ivanovic ha affrontato questa semifinale senza il conforto dei precedenti (che la vedevano indietro per 3 a 5) nonostante si fosse aggiudicata proprio l’ultimo scontro, giocato lo scorso anno in occasione dei quarti del torneo di Tokyo e vinto per 6-3 6-2. Curiosamente, gli unici due confronti diretti sulla terra rossa si erano giocati entrambi al Roland Garros e avevano visto una vittoria per parte: se la serba si era imposta nel 2008 (anno in cui poi aveva vinto il titolo) per 6-1 6-2, la Safarova si era presa la rivincita lo scorso anno, prevalendo con un doppio 6-3.
Il primo set della partita odierna ha avuto un andamento altalenante, visto che la Ivanovic è entrata in campo subito molto centrata ed ha subito premuto sull’acceleratore, sfruttando anche l’evidente nervosismo della sua avversaria, portando a casa i primi tre game prima che la Safarova riuscisse a muovere il proprio score. Da quel momento in poi il set ha seguito rigorosamente l’ordine dei servizi e sembrava avviato ad una facile conclusione quando Ana è andata alla battuta sul 5-3: non era evidentemente dello stesso avviso la giocatrice ceca, che nel nono gioco ha trovato il controbreak che le valso poco dopo il 5 pari. Il contraccolpo psicologico di un primo set praticamente in cascina ed andato invece in fumo deve aver giocato un brutto tiro alla bella serba, visto che anche nel game successivo non è riuscita a tenere il turno di battuta, concedendo il break che le costato il primo set per 7-5.
Il buon momento per la giocatrice di Brno è continuato nel secondo parziale, con un break strappato in apertura ed un rassicurante 3-1 subito al proprio attivo. A parte un piccolo brivido nel sesto game (quando è stata costretta a rimontare un pericoloso 0-30), Lucie ha praticamente veleggiato tranquilla fino al decimo gioco, in cui è successo di tutto: dopo aver di nuovo rimontato dallo 0-30 ed aver fronteggiato una pericolosissima palla break, la ceca ha infatti sprecato un match point con un doppio fallo e ha dovuto annullare altre due palle break. Purtroppo per lei, la terza è stata quella fatale, visto che il nastro ha accompagnato in corridoio il suo dritto e ha regalato così alla Ivanovic quello che sembrava il controbreak della salvezza. Come per tutto il match, Ana non è riuscita di nuovo a sfruttare il momento, commettendo ancora una serie di errori col dritto che le sono costati il break. Andata la seconda volta al servizio per chiudere, la ceca non ha tremato e, nonostante la Ivanovic le avesse annullato il secondo match point con uno sventaglio di dritto, Lucie ha fatto ricorso al solito schema servizio-dritto, conquistando così il punto che le ha consegnato il secondo 7-5 e con esso la prima finale Slam della carriera.
Iolanda Gambuzza (966)