FINALE COPPA DAVIS : FRANCIA SVIZZERA 1-1, Federer cede a Monfils

Ancora è tutto in gioco ed il risultato di uno a uno tra Francia e Svizzera dopo la prima giornata può starci. Però la Coppa Davis continua ad essere stregata per Roger Federer. Eppure fu proprio l’insalatiera d’argento a regalargli il primo exploit da giovanissimo. Non aveva ancora compito 18 anni quando nel 1999 fu convocato da Claudio Mezzadri per il match contro l’Italia. Tutti pronosticavano che sarebbe diventato forte, anzi fortissimo, pochi però pensavano che avrebbe battuto Davide Sanguinetti: invece la spuntò in quattro set.

La Davis è ancora lì a portata di mano, anche se proprio sul più bello, ovvero in finale, la schiena che tanto aveva fatto penare il 33enne campione di Basilea lo scorso anno, ha ripreso a fare le bizze. Risultato: una sconfitta netta, anzi nettissima, contro Monfils, che tiene a galla i francesi. Diciamo la verità: con tutto il rispetto per Gael che ha fatto il suo esaltandosi ed esaltando il pubblico di casa, praticamente Roger non è sceso in campo. Anzi in campo c’è andato un suo lontano parente.

Se il Fenomeno può ancora provare ad eliminare l’unico zero nel suo eccezionale palmares deve ringraziare Wawrinka, lo svizzero di riserva, colui che da sempre vive all’ombra di un fuoriclasse capace di vincere 17 Slam. Mentre Roger usciva dal campo a testa bassa, Stan è stato il primo ad abbracciarlo e rincuorarlo. Ha fatto anche di più: gli ha portato il borsone con le racchette, lui che, val la pena ricordarlo, è il numero quattro del mondo, non il 200. Alla faccia delle baruffe del dopo Masters che hanno avvelnato la vigilia della finale di Lille.

Ora però tocca a King Roger: in fondo, i più grandi la Davis l’hanno vinta tutti. Compreso Borg, che nel 1975 aveva come compagno di squadra tal Bengtson, lontano anni luce dal livello di Wawrinka, campione degli Australian Open. Adesso il Fenomeno non ha più scuse: dipende solo da lui. Non c’è schiena che tenga. Ora o mai più (1042)

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