La famiglia Korda, tennis e golf binomio vincente

(Foto P.Boren)

I Korda tennis e golf un binomio vincente

C’è una casa, da qualche parte in Florida, dove la racchetta e la mazza da golf convivono sullo stesso tappeto. Dove ogni membro della famiglia ha il suo armadio pieno di medaglie, trofei e… valigie sempre pronte, perché i tornei non aspettano. E’ la storia dei Korda, una delle famiglie più incredibili dello sport contemporaneo.

Il mancino di Praga

Nel cuore della Cecoslovacchia comunista nasce, nel 1968, un ragazzo destinato a diventare una leggenda: Petr Korda. Slanciato, elegante, rovescio ad una con un tennis più intelligente che potente, Petr incanta il mondo. Dopo la medaglia d’argento in doppio nel 1988 alle Olimpiadi di Seul, Korda nel 1992 arriva in finale al Roland Garros dove è sconfitto da Jim Courier, batte Sampras agli ottavi a Wimbledon in un match epico. Il giornale The Times titola: “Il poeta del rovescio che incanta l’Inghilterra.” Nel 1993 vince la Grand Slam Cup battendo Michael Stich in finale

Il suo capolavoro però arriva nel 1998: vince l’Australian Open, dove supera Icham Arazi, Jonas Björkman e, in finale, il numero uno del momento, Marcelo Ríos. Quel giorno, alza il trofeo con la sua iconica esultanza: la sua foto con la scarpetta rossa sollevata – omaggio alla figlia Nelly appena nata – diventa iconica. Ed il  salto con le braccia al cielo, come una rana. Lo chiamavano infatti “Il Salto della Rana” (The Scissor Kick) – un gesto che è diventato il marchio di famiglia. Korda sale al numero 2 del mondo la sua migliore classifica. Ma la storia non è tutta oro.

 

La squalifica

Nel dicembre del 1998 l’International Tennis Federation (ITF) annuncia che era risultato positivo al nandrolone, uno steroide anabolizzante, durante il torneo di Wimbledon dello stesso anno “Ho preso solo vitamine“, si difende Korda  che fu privato dei punti per la classifica ATP che si era aggiudicato a Wimbledon e multato di 94.500 dollari, l’equivalente di quanto aveva vinto al torneo. Inizialmente l’ATP decise di non squalificarlo, suscitando molte proteste, ma all’inizio dell’anno successivo ribaltò la decisione: Korda venne sospeso per 12 mesi a partire dal luglio 1999. Terminato il bando, riprese a giocare per pochi mesi e si ritirò definitivamente a 32 anni. Durante la squalifica, si dedica al golf per sfogarsi. Le figlie Jessica (5 anni) e Nelly (neonata) lo osservavano incuriosite. Chi l’avrebbe detto che quel gesto avrebbe cambiato il loro destino?

Regina: la mamma tennista

Accanto a lui c’è Regina Rajchrtova, tennista professionista anche lei. Ha rappresentato la Cecoslovacchia alle Olimpiadi di Seul nel 1988 dove i due si sono conosciuti, e si è spinta fino al n°26 del  ranking mondiale. Regina raggiunge i quarti di finale nel 1990 agli US Open e vince due titoli WTA in doppio. I due si sposano nel 1992 e l’anno dopo nasce la prima figlia Jessica, seguita da Nelly nel 1998 anno in cui la famiglia si trasferisce in Florida, dove nell’anno 2000 nasce  Sebastian

Tre figli, tre fuoriclasse

Tre figli, tre carriere straordinarie. Ognuno ha preso la sua strada. E ognuno brilla con una luce propria. I Korda non hanno mai forzato i figli verso una disciplina specifica.

Jessica : “Papà ci faceva giocare a tennis con i cucchiai per insegnarci il controllo”

Nelly: “A 6 anni ho vinto un torneo con la sua vecchia racchetta. Era più alta di me!”

Poi entrambe si sono avvicinate al golf grazie all’influenza dell’ambiente americano specialmente in Florida. Pare che la loro vera ispirazione sia stato Tiger Woods, che guardavano in TV da piccole.

Sebastian, invece inizia con l’hockey, ma a 9 anni, sceglie il tennis sembra guardando il padre in un vecchio video.

Jessica & Nelly: le regine del green

  • Jessica, la maggiore (classe 1993), è entrata nel tour LPGA a soli 18 anni. Ha collezionato 6 vittorie per poi fermarsi per maternità. E’ rientrata nel circuito quest’anno dopo un infortunio alla schiena.
  • Nelly, la più giovane (1998), è attualmente la numero uno del mondo. Ha vinto 14 titoli sul LPGA e nel 2021 vince il suo primo Major il Women’s PGA Championship, la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo e conquista il vertice della classifica mondialeNel suo palmares conta anche un secondo Major la Chevron Championship nel 2024.

Sebastian  il tennista

Sebastien Korda, classe 2000,è stato numero uno del mondo juniores ed  ha vinto due titoli ATP. Nel 2021 vince l’ATP 250 di  Parma e nel 2024 l’ATP 500 di Washington. Oggi è al n°24 delle classifiche con un best al n°15 nell’agosto dello scorso anno. Sebastian, sembra aver ricevuto in dono il tocco del padre. Alto, longilineo, destrimane, ha nel rovescio a due mani il colpo migliore, gioca un tennis d’anticipo e precisione  e come il padre preferisce i campi in cemento . Petr non è un padre invadente. In molte interviste, Sebastian ha detto che il padre lo allena più “fuori dal campo” che dentro, con consigli tecnici ma anche e soprattutto mentali: “Mi ha insegnato come affrontare la pressione. Lui c’è passato. Sa cosa vuol dire stare lì. E quando perdo, papà mi ricorda che ha perso 7 finali prima di vincere uno Slam

 

 

Le curiosità

  • La casa dei Korda in Florida ha un campo da tennis, una palestra, e anche una zona dedicata al putting. Praticamente una mini-accademia privata.
  • Quando Nelly ha vinto l’oro a Tokyo, Sebastian si è presentato al torneo successivo con una fascia con scritto “Go Nelly!” – fratellanza vera.
  • Il rituale segreto: prima di ogni finale, i fratelli si inviano lo stesso meme: una foto di Petr nel ’98 con la scritta “Korda Blood Never Loses“.

Una famiglia vincente

I Korda non sono solo una famiglia fortunata La loro storia dimostra che il talento si eredita, ma il successo si costruisce con sacrificio e unità familiare.

Forse non è solo genetica. Forse è l’ambiente, l’educazione, l’energia di due genitori che sanno cos significhi essere atleti di alto livello. Ma una cosa è certa: i Korda sono una delle famiglie più straordinarie che lo sport contemporaneo abbia  conosciuto. (6211)

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