(Foto P.Boren)
Finalmente. Dopo quattro sconfitte Matteo Berrettini elimina
Novak Djokovic (7-6 6-2) al primo turno dell’ATP 500 di Doha. Una prestazione superba quella del romano inavvicinabile al servizio (13 aces) e irresistibile da fondo ogni volta che la palla gli arrivava sul dritto.
Simbolicamente Matteo vendica tutto il tennis italiano scandalizzato dalle polemiche dichiarazioni del serbo su Sinner ed anche su Ferrara, l’ex preparatore atletico del numero uno del mondo che sedeva nell’angolo di Berrettini.
Ora per Berrettini l’olandese Griekspoor che lo ha sconfitto due settimane fa al primo turno di Rotterdam. La vendetta è un piatto che si gusta freddo.
Nel primo set Il finalista di Wimbledon 2021 ha avuto tre palle break consecutive, annullate da Djokovic con due ace, e ne ha dovuto difendere due. Poi la conclusione al tie break dove il servizio ha fatto la differenza. Aggressivo in risposta, Berrettini ha sfruttato due seconde del vincitore di 24 Slam, per prendersi il minibreak decisivo. Nella seconda frazione, Matteo ha preso subito il largo, 4-1, per poi chiudere sul 6-2. Una partita che punisce giustamente Djokovic che si era sbilanciato in dichiarazione roboanti appena arrivato in Qatar.
A Dubai il serbo arrivava dopo l’infortunio alla coscia rimediato a Melbourne; ma lui stesso aveva detto di sentirsi al top e di avere nelle gambe già 10 giorni di allenamento. Contro uno strepitoso Matteo Berrettini, Djokovic è durato poco più di un’ora e mezza. Dopo aver perso il primo set per 7-6, il secondo si è chiuso con un netto 6-2 per l’italiano che così va ora agli ottavi dove sfiderà l’olandese Tallon Griekspoor. Al secondo turno del torneo si è qualificato anche Luca Nardi (numero 85 del mondo) che ha superato il cinese Zhang Zhizhen (n.49) con il punteggio di 6-4, 6-3: agli ottavi il 21enne di Pesaro affronterà Carlos Alcaraz, testa di serie n.1.
In mattinata Djoko aveva anche ricevuto la risposta, indiretta e piccata, della Wada alle sue critiche per i tre mesi di patteggiamento di Jannik Sinner per la positività al Clostebal. Il caso del numero uno al mondo è “a milioni di chilometri da uno di doping”, ha detto l’agenzia mondiale anti-doping attraverso un proprio alto funzionario. E soprattutto: “Nessun favoritismo”. La sconfitta più pesante per il tennista più vincente della storia di questo sport è però sicuramente quella sul campo.
Ma sui campi di Dubai la questione Sinner continua ad animare i dibattiti. La Wada ha tentato di chiudere definitivamente le polemiche sulla squalifica dell’italiano e quelle sulle accuse di “favoritismo” per il numero 1 Atp. “Il feedback scientifico che abbiamo ricevuto ha dimostrato che non poteva essere un caso di doping intenzionale, anche perché si trattava di microdosi”, ha detto alla Bbc il consigliere generale della Wada Ross Wenzel. I detrattori di Sinner rimarcano però come la sospensione durerà fino al 4 maggio, permettendo all’azzurro di giocare il prossimo Slam al Roland Garros il 25 maggio. “Le sanzioni che imponiamo sono cieche al calendario”, è la replica della Wada che affronta anche un altro punto del presunto favoritismo: la possibilità di patteggiare. “E’ nel regolamento dal gennaio del 2021 – spiega ancora Wenzel -. Da allora ho contato 67 casi” di patteggiamento.
L’accordo tra Sinner e la Wada è stato duramente contestato in questi giorni da non pochi giocatori, tra cui Djokovic e Alexander Zverev; mentre altri, come Carlos Alcaraz, al momento hanno scelto di non commentare. Il tedesco definisce “strana la situazione”. In tanti sottolineano la concomitanza con la guida italiana dell’Atp, attualmente diretto dall’italiano Andrea Guadenzi. “La maggior parte dei giocatori non trova giusto” che i casi siano stati tenuti segreti. “Sinner e Swiatek sono innocenti. Ma la maggior parte dei giocatori ritiene che ci sia favoritismo”, aveva detto più esplicitamente Djokovic. Parole alla quali ha replicato la Wada. (5834)