(Foto P. Boren)
Parigi – Una prestazione da campione. Flavio Cobolli supera in quattro set, 6-2 6-3 6-7(2) 6-3 lo score, il serbo Hamad Medjedovic (134) e si qualifica per il secondo turno dove affronterà Holger Rune numero 13 del mondo. Partita complicata iniziata in ritardo, prima prevista sul campo 13 poi spostata sul tre dopo che causa pioggia erano stati annullati tutti i doppi della giornata. Campo pesante, clima autunnale e pioggerella fine che tormenta per almeno una mezzora i due giocatori. Cobolli inizia bene e sul 2-1 mette a segno il break. Medjedovic, classe 2003 e vincitore dell’ultimo NextGen, è nervoso, si lamenta per il terreno scivoloso, chiede di interrompere la partita. Dall’altra parte del campo con grande maturità Flavio resta concentrato farsi stabilizzare dalle proteste del serbo. La risposta e la velocità negli spostamenti laterali sono la chiave del primo set. Cobolli controlla le accelerazioni di dritto di Medjedovic che non comprende come la palla gli ritorni ogni volta più veloce. Il nervosismo cresce così come gli errori. E’ doppio break per l’azzurro. Sul 4-1 l’allievo di Victor Troicki chiede ancora di sospendere il match e chiede anche l’intervento del supervisor che fa proseguire il match. Ogni pretesto per spezzare il ritmo di Cobolli è buono. Flavio resta concentrato e conferma il doppio break. Sei a due con ace finale che testimonia di un tennis solido e concreto. Anche la seconda frazione inizia nel segno di Cobolli. Break nel primo gioco e poi doppio break per un quattro a uno pesante. Ovviamente da cronista si registra il break, ma dietro c’è un gioco fatto di variazioni, attacchi sulla seconda palla, smorzate, un tennis aggressivo e vario che non lascia al serbo il tempo di organizzarsi. Sul 4-1 Cobolli per fretta cede il primo servizio dell’incontro. E’ un momento chiave, ma Flavio non perde la concentrazione. Il set è suo per sei giochi a tre. Inizia la terza frazione con le nubi che si aprono lasciando spazio ad un flebile sole ed il campo diventa più veloce. I serbi presenti nelle piccole tribune del tre si fanno sentire ajde, ajde. Con le spalle al muro Medjedovic lascia andare i colpi e ritrova servizio e profondità. Sull’uno pari in un gioco durato ben 20 punti , Flavio difende due pericolose palle break. Il campo inizia ad asciugarsi e Mejedovic ne approfitta per aggredire con il dritto. Purtroppo il tre come tutti i campi annessi ha degli out ridotti e Flavio stecca una palla break point disturbato da un giudice di linea. Il serbo toglie il game di battuta a Cobolli sul 4 pari, ma Flavio recupera nel gioco successivo e guadagna un match-point sul 6-5. Risposta in rete e set deciso al tie-break. Medjedovic
approfitta del momento di Cobolli che si vede pensa più all’occasione perduta che al gioco e chiude per sette punti a due. E’ il momento di far vedere carattere ed attributi. Invece di rimanere sula palla match persa Flavio riprende a macinare tennis come se niente fosse successo. Il quarto set è una cavalcata vincente. Sul 2-1 arriva il break, confermato e raddoppiato. Sul cinque a uno arriva un altro match point, annullato da Medjedovic con un prima vincente. Flavio serve il match sul cinque a due. La prima fa i capricci, Medjedovic alle corde tira l’impossibile e recupera un break. Ma oggi la risposta di Flavio è da formula uno. Medjedovic annulla due match-point, ma il terzo è decisivo. Finisce con un abbraccio ed un secondo turno a Parigi che vale una sfida con Rune.
CHI E’ FLAVIO COBOLLI
Flavio Cobolli è nato a Firenze, ma già ad un anno di vita lo ritroviamo a Roma con la famiglia. E’ figlio d’arte. Il papà e coach Stefano è stato 236 del mondo nel 2003 e in carriera vanta gli scalpi di Paolo Lorenzi ed Omar Camporese, oltre a delle onorevoli sconfitte in tre set contro Magnus Norman e Nikolay Davydenko. Come spesso succede Flavio resta a lungo indeciso tra calcio e tennis. Gioca nelle giovanili della Roma fino a 13 anni (un po’ Sonego che ha giocato nelle giovanili del Torino) sotto la guida di Bruno Conti, per poi scegliere definitivamente il tennis. Una carriera juniores senza grandi picchi. Gioca con Musetti e Nardi nella Coppa Davis Junior, raggiunge in coppia con lo svizzero Dominic Stricker la finale juniores (persa contro De Almeida – Tirante) e nel 2020 il suo best ranking all’ottava posizione della classifica di categoria.
Il debutto tra i professionisti nel 2022 con il primo titolo Challenger a Zara ed a fine anno una onorevole 203esima posizione nel ranking. Il 2023 è l’anno del salto di qualità. Quarti di finale a Monaco di Baviera con vittorie su Thompson e Otte, primo turno agli Internazionli dopo aver superato le qualificazioni. Debutto al Roland Garros anche qui dopo aver superato i tre turni di quali. Purtroppo il sorteggio lo mette contro Carlos Alcaraz allora numero uno del mondo. Dopo un primo set in cui l’emozione ha il sopravvento Flavio si riprende lotta e cede al terzo per sette giochi a cinque. Ancora una qualifica a Umago dove al primo turno supera Cilic per poi arrendersi ad Arnaldi e secondo titolo Challenger a Lisbona e finalmente dopo la finale al Challenger di Olbia l’ingresso nella top-100. Gioca anche le le Next Gen ATP Finals, dove batte l’antico compagno di doppio Dominic Stricker, ma poi viene sconfitto da Nardi e Fils.
Arriva il 2024 e con l’anno nuovo i risultati che lo consacrano stabilmente tra i primi 100 del mondo. Superate le quali a Melbourne Cobolli elimina la primo turno il n.18 del mondo il cileno Nicolas Jarry e poi Pavel Kotov. Cede al terzo contro Alex de Minaur allora dieci del mondo, ma ormai il livello di gioco è passato al livello superiore. Quarti all’ATP 250 di Montpellier con una vittoria su Gael Monfils e ancora quarti a Delray Beach. Secondo turno a Miami e sconfitta a Barcellona su terra contro Rafael Nadal. Poi un terzo turno al Masters 1000 di Madrid ed il secondo turno a Roma. A Ginevra semifinale dove cede solo Casper Ruud poi vincitore del torneo. La classifica lo premia e tocca il suo best al n.53 proprio il lunedì del Roland Garros. La scalata è appena iniziata. I colpi ci sono e la motivazione pure. Forza Flavio.
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