(Foto P. Boren)
Parigi – Se c’erano ancora dubbi sulla partecipazione di Sinner all’edizione 2024 del Roland Garros, è bastato scorre la prenotazione dei campi di allenamento per dissipare qualsiasi dubbio. Se quattro ore prenotate per riprendere confidenza con la terra vi sembrano poche… Insieme all’amico Hurkacz, Jannik ha iniziato la giornata sul campo numero 5 (10-11) per poi proseguire sul Centrale (11-12) e per finire in bellezza un’altra sessione pomeridiana (15-17) sugli annessi dello stadio Jean Bouin.
Campo 5 Riscaldamento
La prima impressione e quella acustica. Il rumore dei colpi di Jannik non è cambiato, sfiora il limite dei decibel da discoteca ed al confronto anche il dritto di Hurkacz sembra giocato con le corde allentate. Si inizia sul campo 5 con riscaldamento, dritti e rovesci, volèe e servizio per finire. Mobilità di Jannik perfetta, anche se in fase di riscaldamento i giocatori giocano su se stessi.
Sinner mania
Da quest’anno anche durante le quali tutto lo stadio è aperto al pubblico ed le tribune del 5 si sono immediatamente riempite di appassionati. Tanti italiani, “forza Jannik” “Forza Italia2”, ma anche tanti francesi che amano Sinner forse perché meno transalpino degli altri tennisti azzurri.
Campo Centrale set d’allenamento
Trasferiti a passo di corsa in un corridoio di folla e telefonini protesi a cogliere un’immagine del campione, sul Philippe Chatrier, questa si gioca sul serio. Un set di allenamento. Centrale purtroppo non ancora aperto al pubblico, ma non mancano comunque TV e giornalisti. Impressione acustica ancora più marcata, ed ancora più importante nessun problema sugli spostamenti in avanti e laterali. Si gioca senza risparmio, cercando di trovare la misura ed i riferimenti in un campo grande come il Centrale del Roland Garros. A livello risposta Jannik cerca di stare più vicino possibile alla linea di fondo ed a volte ha problemi sulle prime di Hurkacz. Servizio efficace. Ogni prima che entra o punto diretto e dritto vincente. Spostamenti laterali ottimi anche se Jannik insisteva più sul rovescio che sul dritto anomalo. Discese a rete poche anche perché il punto arrivava sempre prima. Insomma una partita giocata senza risparmio e poi si sa a Jannik non piace perdere nemmeno alla playstation.
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