Montecarlo : Sinner ai quarti senza problemi, Musetti cede contro Djokovic

(Foto P.Boren)

Da eurosport.it

 Monte Carlo. Jannik Sinner vince e non fa più nemmeno notizia. Continua la striscia di questo eccezionale 2024 tennistico da parte dell’altoatesino. Jan-Lennard Struff, tedesco dal servizio insidioso e dal dritto potente – non a caso finalista lo scorso anno a Madrid – si è arreso con un netto 6-4 6-2. Troppo superiore Jannik. Troppe poche armi, per Struff, per far male al tennista di Sesto Pusteria.

La partita infatti è a senso unico, come a senso unico del resto era stata anche un mese fa a Indian Wells, quando Jannik lo incrociò all’esordio nel torneo. Un match, oggi, che ha retto fino al 4-4 del primo set. Poi Sinner ha cambiato marcia in risposta, lasciando a Struff il complicato compito di costruirsi il punto fuori dallo schema servizio-dritto che aveva fin lì funzionato. L’ha detto anche Jannik nell’intervista in campo al termine della partita: “Ho iniziato a rispondere bene, specie sulla seconda”. E da lì, appunto, sono iniziati i dolori per Struff.  Anche perché Sinner, dal canto suo, non ha fatto sconti. Solo 4 punti lasciati in battuta in tutto il secondo set, per una partita a quel punto già saldamente nelle sue mani. Jannik insomma infila la 24esima partita vinta sulle 25 in stagione. Un match che gli consegna i quarti di finale e la certezza, al prossimo turno, di potersi conservare la posizione di n°2 della classifica mondiale.

Sinner: “So di essere un giocatore forte anch’io, i numeri non sono un obiettivoA sfidarlo troverà uno tra Holger Rune – suo giustiziere lo scorso anno qui in semifinale – Comunque vada, chiunque arrivi, Jannik affronterà il match da favorito. Sinner: “Sulla terra il gioco è più fisico e io mi sento pronto su questo

Jannik Sinner ha parlato in conferenza stampa a margine della vittoria su Struff che gli è valsa l’accesso ai quarti di finale. Così Sinner: “Non è stata una partita di grande ritmo, ma mi aspettavo questo tipo di match. Abbiamo giocato contro a Indian Wells e ci conosciamo un po’ meglio, sapevo cosa aspettarmi. Lui comunque è un giocatore insidioso, per questo la prendo come una bella vittoria”.

SUL PASSATO, SE HA STUDIATO ALCUNI GIOCATORI PER PRENDERNE SPUNTO

“Sarò onesto, finché non ho scelto di giocare a tennis, non seguivo molto il tennis. La mia prima partita dal vivo è stata al Challenger di Ortisei, giocava Seppi, è stata la prima partita che ho visto dal vivo. Ma quando a 14 anni ho iniziato a capire di poter diventare un giocatore professionista, ho iniziato a guardare più tennis. Dei giocatori in attività però, non dei giocatori del passato. Conosco i giocatori contemporanei, ma finisce lì. Non ho mai studiato da nessuno in particolare”.

SU RUNE, DOPO QUELLO CHE È SUCCESSO L’ANNO SCORSO

“È stata senz’altro un’esperienza, ma penso di aver imparato qualcosa da quel momento. Ma da ogni sconfitta cerco di imparare qualcosa in ogni caso. Vediamo se sarà lui il mio avversario. In ogni caso cercherò di rimanere concentrato sul mio gioco, poi vedremo cosa ne verrà fuori”.

SULLA STAGIONE, È 24-1. SE È LUI A ESSERE CRESCIUTO TANTO O GLI ALTRI A ESSERE CALATI UN PO’

“Non me lo aspettavo, è un numero che nessuno poteva aspettarsi a inizio anno. Nell’altro senso però significa che sono concentrato, che giorno dopo giorno vado dritto per la mia strada e faccio bene le cose ‘nel presente’: non mi guardo indietro, non guardo nemmeno troppo nel futuro. Io faccio il mio, con il mio team che mi aiuta, ed è finita lì. Non so dirti se sono più cresciuto io o se sono scesi gli altri. Semplicemente penso a me stesso. Quello che so è che abbiamo fatto un’ottima preparazione per essere pronti a fare buone cose. Il momento è ovviamente positivo, lo sappiamo, ma ogni partita è una lezione da cui imparare qualcosa. Anche oggi ad esempio ci sono state delle cose che potevo far meglio; e speriamo di farle meglio domani”.

SUL VINCERE FACILE ANCHE A LIVELLO DI PUNTEGGI

“Un set che è 6-4 o 6-3 si gioca comunque in pochi punti. Prima facevo un pochettino di fatica, sicuramente succederà di nuovo. Non dobbiamo guardare i punteggi o le vittorie e le sconfitte, c’è solo da vedere come uno sta in campo. È questa la cosa più importante. Sono i piccoli dettagli in campo che ti portano a essere un giocatore migliore, che è quello che mi interessa veramente”.

SE GLI AVVERSARI ORA LO GUARDANO IN MODO DIVERSO

“Non credo che mi guardino in modo diverso, sento però un pochettino in più di attenzione intorno a me, quello sì. Però alla fine non ci sto neanche troppo attento, perché le cose possono cambiare in maniera molto veloce. Noi, ripeto, stiamo facendo le nostre cose. Abbiamo la nostra routine ed è quella che mi aiuta a stare al 100% ogni giorno”. (3480)

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