(Foto AELTC)
da supertennis.tv
Wimbledon – Il russo centra la sua prima semifinale in carriera a Wimbledon grazie alla vittoria in rimonta contro Eubanks: “Avevo perso il mio gioco”
Alla fine è semifinale. Ma che spavento. E che fatica. Daniil Medvedev ha battuto in cinque set Christopher Eubanks 64 16 46 76(4) 61 qualificandosi così per la sua prima semifinale in carriera all’AELTC. Era dagli Australian Open del 2022 che il russo non riusciva a spingersi così lontano in un Grand Slam. Arrivato a Londra dopo aver raccolto un quarto di finale (Halle) e un’eliminazione al primo turno (s’Hertogenbosch) nei due tornei di preparazioni giocati in vista del terzo Major della stagione, Medvedev è riuscito a bissare la sua unica vittoria in cinque set ottenuta a Wimbledon nel 2021 (vittoria contro Cilic al 3°turno) a fronte di ben cinque sconfitte. Centrato il break in avvio di 1°set, Medvedev ha gestito il parziale senza dover annullare nessuna palla break ritrovandosi subito in vantaggio per un match che sembrava essersi messo subito in discesa. Al contrario, da quel momento in poi è come se
Eubanks si fosse liberato dei timori e delle aspettative che circondavano il suo primo quarto di finale in un Grand Slam, ricongiungendosi con quello che era stato sin lì il suo miglior tennis: servizio pesante e leggerezza quando chiamato a chiudere il punto a rete. Risultato: pochi scambi, Medvedev impacciato nella lettura delle traiettorie altrui e due set conquistati in poco più di un’ora di gioco. Costretto a rincorrere e senza più alcun margine di errore, Medvedev nel 4°set è riuscito a ritrovare compostezza e punti in dote dalla prima di servizio (ben il 95% con 28 ace) fallendo però la conversione delle due uniche palle break ricevute in dote dal suo avversario. Giunti al tie-break, la solidità del russo ha fatto ancora una volta la differenza incrinando prima il gioco e poi le certezze dell’americano, tornato in campo per un 5°set in cui è sembrato consegnarsi al russo, cinico nel commettere solo 13 errori gratuiti e aggressivo fin dalle prime battute nel tentativo di capitalizzare le occasioni a sua disposizione. “Dopo il 1°set non volevo chiudere al 5°, ma dopo aver perso il 3° ho capito che non avevo altra scelta – ha scherzato Medvedev a fine match – C’è stato un momento in cui avevo completamente perso il mio gioco, mentre lui giocava benissimo: commettevo tantissimi errori e non riuscivo a servire bene“. “Nel 3°set sono piano piano riuscito a ricostruire qualcosa e questo, oltre a non farmi prendere un altro 61, mi ha aiutato a rimanere in partita nel 4°. Ho avuto diverse occasioni sul suo servizio, ma non sono riuscito a sfruttarle. Dal tie-break in poi invece ho giocato davvero benissimo“.
Medvedev, cha ha chiuso il match con 28 ace, ha riconosciuto a fine partita quanto importante sia questo fondamentale sull’erba, e quanto pericolosa possa rivelarsi questa superficie anche se gestita in favore di percentuali: “Occorre servire bene, fare molti ace, e questa onestamente è davvero la cosa più importante. Sull’erba a volte si è in grado di giocare alcuni dei match migliori della propria carriera e al tempo stesso perdere il match per tre tie-break e nessuno si ricorderà di quanto tu abbia giocato bene“.
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