Roland Garros : Lorenzo Sonego perfetto elimina Ugo Humbert

(Foto Patrick Boren)

Risultato  : Lorenzo Sonego (ITA) b Ugo Humbert (FRA) 6-4 6-3 7-5

Parigi – Terzo turno anche per Lorenzo Sonego (48) che supera quello che è, da 40 del mondo l’attuale numero uno francese Ugo Humbert. Per il francese doveva essere la rivincita della pazza partita di Monte-Carlo dove l’azzurro era riuscito a chiudere il match dopo aver annullato 4 match-point, ma anche oggi Sonego si rivelato un muro insuperabile. Lorenzo che a Parigi vanta gli ottavi di finale nel 2020 affronterà  il vincente del match tra Corentin Moutet ed Andrey Rublev.

Una partita difficile giocata in un campo il 14 simile ad un’arena contro il beniamino di casa.
“Mi piace questo ambiente ovviamente quando ce l’ho io in casa ce l’ho contro a Parigi. L’atmosfera era veramente bella ho giocato in un campo stupendo con tanta gente che mi vedeva e questo mi ha dato tante energie e tanta carica per giocare una grande partita.”

Molte variazioni e palle corte oggi
“La palla corta è una cosa che fa parte del mio gioco. Il mio tennis è fatto anche di variazione, qualche smorzata, la uso anche sul veloce. In queste condizioni molto lente è una variazione che può fare la differenza e fa stare meno tranquillo l’altro e mischia un po’ le carte.”

Ora Moutet o Rublev
“Direi in entrambi i casi sarà difficile, perché se vince Moutet vuol dire che ha battuto Rublev ed è in gran forma, quindi sarà difficile giocatore fastidioso ed in queste condizioni è difficile chiudere il punto dritto rapido e rovescio piatto che è il suo colpo. Grande mano . Per ciò che riguarda Rublev giocatore in forma con una palla molto pesante ed in queste condizioni può lasciare il braccio quando vuole è difficile che la palla gli vada fuori. Sarà difficile neutralizzargli il servizio. Due match diversi due giocatori molti forti.”

Una nuova tranquillità personale una vittoria senza fretta
“Devo dire che avevo un’estrema tranquillità su quello che dovevo fare in campo sin dall’inizio, ho un problema, ma a meta del primo ho capito come giocare come servire, come giocare e da lì ho sempre avuto le idee chiare e massima fiducia in me stesso e molta serenità. Poi tutto un po’ più facile.”

 

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