Non di rado abbiamo l’abitudine a ragionare per compartimenti stagni. Quello che facciamo in un determinato ambito rimane confinato alla materia o al compito di riferimento. La scuola è la scuola, la storia è la storia, la matematica è la matematica, la letteratura è la letteratura, un coniglio è un coniglio. La nostra mente lavora per categorie perché è un modo semplice e utile per ragionare, svolgere attività, catalogare e archiviare. Ma è opportuno anche avere una visione d’insieme, infatti la realtà non è rigidamente separata in comparti, ma è piena di connessioni, sfumature, relazioni. Una visione a compartimenti stagni non sarà mai una rappresentazione approfondita della realtà.
Anche negli sport, che svolgiamo a scopo ludico o professionale, avere una visione d’insieme per stabilire attinenze tra abilità e compiti da svolgere riveste un ruolo fondamentale. Infatti molte delle abilità posso essere acquisite e utilizzate in ambiti e contesti diversi, inoltre queste abilità possono essere anche allenate in situazioni diverse e facilmente trasferite da un ambiente ad un altro.
Anche nel tennis ci sono diverse competenze trasversali.
Le principali sono le abilità atletiche e le abilità mentali.
La capacità di concentrazione sul compito, la memoria in generale e la memoria motoria, hanno un effetto diretto sull’apprendimento tecnico e sul richiamo di situazioni di gioco e sono da considerare delle abilità mentali.
L’allenamento aerobico, anaerobico e della soglia anaerobica sono i principali allenamenti che consentono lo sviluppo di abilità atletiche da utilizzare anche sul campo da tennis.
Ce ne possono essere anche altre, come per esempio, l’allenamento dell’equilibrio o la gestione dello stress e delle emozioni ma non entreremo nello specifico dei singoli allenamenti che lasceremo ai preparatori atletici e mentali.
E’ opportuno evidenziare che per acquisire e migliorare queste caratteristiche non è necessario avere un ambiente specifico di riferimento. Possono essere allenate anche fuori dal campo da tennis, senza una rete, senza una racchetta e senza una pallina, però tutti i vantaggi acquisiti sono subito spendibili nel nostro sport preferito. Anche se l’aspetto del piacere del gioco non è presente dovremmo essere più lungimiranti quando dedichiamo tempo a questo tipo di allenamenti senza racchetta.
Una considerazione particolare lo meritano le abilità mentali. Concentrazione e memoria infatti non sono settoriali: non esiste una memoria per il tennis o una concentrazione specifica per uno sport invece che per un altro. Sono peculiarità talmente indipendenti che possono essere allenate anche svolgendo compiti molto diversi tra di loro. Leggere, studiare, o qualsiasi altro compito che richiede una capacità di concentrazione e di memorizzazione prolungate è in grado di allenare queste abilità. Ovviamente le condizioni ambientali di gioco e le caratteristiche di ogni sport impongono aggiustamenti specifici. La memoria dovrà essere finalizzata all’acquisizione di soluzioni tecniche e tattiche determinate; la concentrazione dovrà far fronte a variabili distraenti diverse, come il pubblico, lo stress, la presenza dell’avversario; ma i connotati principali rimangono gli stessi. Sono abilità portabili nella loro sostanza.
Se si arriva sul campo di allenamento con questi bagagli di abilità già sviluppati, se vengono curati anche al di fuori dell’attività sportiva, l’atleta partirà sicuramente da una condizione di vantaggio e dovrà dedicarsi esclusivamente ai compiti specifici del proprio sport.
Un ulteriore esempio è l’attenzione ai particolari e la loro cura, condizioni che possono essere esercitate in ogni ambito della propria vita e permettono di sviluppare un modus organizzativo mentale che risulterà utile anche nell’acquisizione della tecnica nonché nella gestione tattica di una competizione.
Negli sport moderni le competizioni sono sempre più serrate, più difficili e dure. L’aumento di complessità e l’elevata competitività richiedono la predisposizione mentale e caratteriale a cercare di migliorarsi sempre, limando il particolare per progredire anche in modo infinitesimale. Pertanto al fine di raggiungere gli obiettivi è sempre più necessario utilizzare un ventaglio, il più possibile completo, di abilità e competenze trasversali e trasferibili. (209)