(Foto P.Boren)
Sembra ormai sicuro il divorzio tra Riccardo Piatti e Jannik Sinner. Il giocatore altoatesino passato in un anno dalla posizione n.80 alla top-10 si è reso conto anche dopo la dura sconfitta con Stefanos Tsitsipas che il suo livello è ancora lontano dai migliori giocatori del mondo. Tutte le volte che ha giocato contro uno di loro, Nadal, Djokovic, Zverev, Medvedev (a parte il match-point a Torino in un match senza implicazioni di classifica) si è reso conto che non riesce a tenere il ritmo. Il suo tennis è buonissimo, ma per giocare alla pari con tennisti di quel livello gli manca ancora qualcosa. Purtroppo non è detto che quel qualcosa arriverà. Inoltre ci sono almeno due giovani Alcaraz e Auger-Aliassime che pur non essendo davanti in classifica stanno progredendo specialmente per quello che riguarda la potenza di gioco ad un ritmo impressionante. E non dimentichiamo il nostro Berrettini che al momento è davanti a Jannik sia come classifica sia come livello di gioco. Sinner ha dalla sua l’età ed una grinta e voglia di arrivare non comuni. Personalmente l’ho incontrato nel 2019 ad Anversa dopo la sconfitta contro Wawrinka ed arrabbiato perché mi disse non posso perdere due volte con lo stesso giocatore (la prima sconfitta era stata nell’agosto sempre del 2019 agli US Open). Anche se questo ha vinto tre Slam battendo in finale due volte Djokovic ed una Nadal. Nella storia del tennis italiano ci sono stati, nell’era Open, solo cinque giocatori nei primi dieci del mondo. Panatta, Barazzutti poi dopo un’attesa durata 41 anni Fognini. Dopo Fognini sono arrivati Berrettini e Sinner. Un traguardo quello della top-10 che può essere l’obbiettivo di tutta una carriera. Esserci a 20 anni deve essere un trampolino per imprese ancora più grandi. Solo che, come disse John Mc Enroe, passare dai primi 100 ai primi 10 è un’impresa difficilissima. Passare dai primi 10 an numero 1 del mondo pone le stesse difficoltà forse di più.
Ed è qui che Sinner che vuole fare il salto di qualità secondo me ha deciso che serviva uno choc. O più semplicemente Jannik non è contento del fatto che Piatti non lo segua in tutti i tornei. Purtroppo questa è una cosa che Piatti non ha mai fatto con i giocatori che ha avuto. Mi ricordo delle lamentele di Bolelli che si trovava a giocare da solo nei tornei anche quando Piatti non era impegnato con Ljubicic. Quello che sia Sinner è più maturo della sua età e sa perfettamente cosa vuole. Piatti, Norman, Wajda, o zio Toni, i coach sono importanti, ma alla fine il tennista è solo in campo e deve contare su stesso. (745)