Roland Garros : Djokovic – Tsitsipas scontro generazionale

da www.supertennis.it

Parigi – Il moderno contro il futuro. Parigi val bene una speranza di rivoluzione. Oggi, nella finale del Roland Garros, il giocatore con più settimane da numero 1 all’attivo in carriera sfida il più pronto dei giovani sfidanti che aspirano al trono. Novak Djokovic, 34 anni e l’ambizione di diventare il terzo uomo nella storia a vincere tutti gli Slam almeno due volte, sfida Stefanos Tsitsipas, 22 anni, primo greco in finale in un major.

“E’ il momento di sfruttare le mie occasioni e dimostrare che sono capace di giocare alla pari con Novak” ha detto il numero 5 ATP, sicuro già di salire almeno al numero 4 e migliorare il suo best ranking la prossima settimana. In carriera, ha già confermato di poterlo anche battere Djokovic, ci è riuscito due volte in sette confronti diretti. Nel 2021, ha vinto più partite di tutti nel circuito ATP in generale e sulla terra battuta in particolare. Sul rosso, ha festeggiato il primo titolo in un Masters 1000 a Monte-Carlo, e a Parigi ha eliminato i due principali contendenti per il ruolo di numero 1 degli anni a venire: Daniil Medvedev e Alexander Zverev. “Vengo da un piccolo paesino fuori Atene, ho sempre sognato di giocare un giorno al Roland Garros – ha detto dopo la semifinale – sono fiero di me e felice per esserci riuscito”.

Djokovic, campione al Roland Garros nel 2016, è il primo tennista capace di battere Rafa Nadal due volte al Roland Garros.

Ha definito il suo successo, che segue l’affermazione nei quarti di finale del 2015, la sua vittoria più bella a Parigi e una delle tre migliori di tutta la sua carriera. Dopo aver interrotto i quattro anni di dominio del maiorchino alla Porte d’Auteuil, si sente comunque sicuro delle sue possibilità di recuperare le energie.

“Non è la prima volta che mi trovo a giocare una finale a meno di 48 ore da una semifinale epica in un torneo dello Slam” ha detto il serbo. “Insieme al mio fisioterapista faremo tutto il possibile perché arrivi fresco alla finale. Non ho bisogno di allenarmi troppo, è importante fare le cose lentamente fino al momento della finale”.

Djokovic, che ha vinto 33 delle 54 partite contro un Top 5 negli Slam e cinque delle ultime sei, è consapevole del valore dell’avversario. “Tsitsipas ha raggiunto un grande traguardo, ma sono sicuro che non vorrà fermarsi qui” ha detto il numero 1 del mondo, che l’ha battuto in cinque set in semifinale al Roland Garros l’autunno scorso e in tre, in rimonta, nel quarto di finale degli Internazionali BNL d’Italia spalmato su due giorni.

In finale, il confronto si potrebbe già decidere attraverso i colpi di inizio gioco. Tsitsipas è il primatista nel torneo per punti vinti al servizio nel torneo con prima e seconda, Djokovic ha un rendimento migliore del greco in risposta. Contro la prima, ha vinto il 40% di punti contro il 33% del ventiduenne avversario.

Inoltre, Tsitsipas ha vinto più punti a rete, 122 contro 96. Riuscire a non perdere l’indole offensiva, nonostante di fronte ci sia il più efficace dei contrattaccanti rappresenta una prova di maturità, non solo tecnica. Nelle ultime partite fra i due, Djokovic ha imposto la sua superiorità negli scambi di media lunghezza, in cui può esaltare la sua pressione da fondo, che sale gradualmente ad ogni colpo fino a soffocare l’avversario.

Nel quarto di finale degli Internazionali BNL d’Italia, ha vinto nove punti in più negli scambi che hanno richiesto dai cinque ai nove colpi. E complessivamente quattro in più nelle altre due categorie (sotto i cinque colpi, e sopra i nove) messe insieme.

Ha fatto così anche nella semifinale contro Nadal. Come ha spiegato sul sito ATP il coach e match analyst Craig O’Shannessy, ex collaboratore nello staff di Djokovic e consulente della Federazione Italiana Tennis, il serbo ha vinto 18 punti in più del maiorchino. Quattordici di questi sono maturati negli scambi tra i 4 e i sette colpi. In quelli che ne hanno richiesti sette, si è registrato il differenziale maggiore: 17 vinti, 5 persi. Uno scambio da sette colpi, sottolinea O’Shannessy, “può essere vinto solo da chi serve, perché si contano i rimbalzi della palla in campo e non il tocco sul piatto corte della racchetta. Per cui, uno scambio da sette colpi si chiude con un vincente del battitore o un errore immediatamente successivo di chi ha risposto. Dunque, nei 17 punti vinti in questo modo, Djokovic ha colpito tre volte dopo il servizio prima di sfiancare Nadal”.

E potrebbe fare lo stesso anche con Tsitsipas, se il greco dovesse perdere campo o non riuscire a riavvicinare velocemente il centro dopo la risposta. I suoi colpi, nell’ultima sfida al Foro Italico, risultavano significativamente più arrotati (in termini di giri al secondo) rispetto a quelli di Djokovic, per cui rischiano di risultare più corti se giocati da lontano.

Infine, se è vero che i campioni si vedono al traguardo e non alla partenza, iniziare bene potrebbe fare una grande differenza. Quando ha vinto il primo set negli Slam, infatti, Djokovic ha poi centrato il successo 264 volte e subito solo cinque sconfitte, l’ultima nella finale dello US Open 2016 contro Stan Wawrinka. (460)

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