Roma : Nadal detta legge, Sinner s’inclina

Risultato : R.Nadal b. J.Sinner 75 64
Roma – Rafael Nadal batte in due set

Jannik Sinner, ma quanti problemi per il maiorchino per chiudere la partita. Il n°2 del mondo perde subito il servizio, favore restituito immediatamente da Sinner, che nel gioco successivo riprende il vantaggio sul maiorchino. Nadal in difficoltà non riesce a sfondare sull’incrocio di rovescio con Sinner che regge lo scambio con il dritto dello spagnolo. Anzi spesso l’altoatesino ribalta l’inerzia del palleggio a suo favore, costringendo Nadal, un po’ troppo lontano dalla riga di servizio, all’errore, Comunque è Rafa che conquista le prime tre palle set sul servizio di Sinner. Jannik le annulla da maestro, ma di nuovo sotto 5/6 l’allievo di Piatti deve ancora difendere due set point. Il primo lo sbaglia Nadal, ma sul secondo Sinner mette in rete un dritto. Primo set per lo spagnolo, ma Sinner c’è e tiene il campo alla pari.
Il secondo set inizia in discesa per l’italiano. Jannik toglie il servizio a Rafa e si porta avanti per quattro giochi a due. Nadal sta molto dietro la linea di fondo ed a volte gioca corto, ma non si arrende e lotta su ogni palla, cercando di aprirsi il campo con il dritto incrociato, ma anche scendendo a rete, alternando lo slice al rovescio in top. Sinner gioca bene e mette in difficoltà lo spagnolo, ma ricerca troppo il colpo vincente da fondo.
Tattica vincente se Nadal non ti costringesse a giocare sempre un colpo in più. Rafa resta attaccato, il servizio di Sinner cala e sono quattro giochi consecutivi per lo spagnolo che si qualifica così per gli ottavi di finale dove incontrerà il canadese Denis Shapovalov contro il quale conduce 2-1 negli scontri diretti.

“Vittoria difficile contro un grande giocatore, esordio difficile, con un giocatore forte. – dichiara Nadal nel dopopartita – Sono qui per fare il meglio. Questo è uno sport che va a giornate. Oggi bene, domani chissà. Sarà difficile contro Shapovalov, ma sono fiducioso perché mi alleno tanto ed i progressi si vedono.”

(Foto Sposito e Firoiti) (333)

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