US OPEN : Zverev rimonta due set a Carreno Busta, priòa finale in uno Slam

A.Mastroluca per www.supertennis.tv
(Foto USTA e P.Boren)
Quante prime volte, per una sola sera.

Alexander Zverev rimonta per la prima volta due set di svantaggio, batte

Pablo Carreno Busta 36 26 63 64 63 e raggiunge la sua prima finale Slam. A New York, dove tutto può succedere e tanto è già successo in questo US Open, sfiderà per il titolo Dominic Thiem che ha dominato Daniil Medvedev, arrivato in semifinale senza aver perso un set, 62 76(7) 76(5).
La rivalità al momento è sbilanciata in favore dell’austriaco, in vantaggio 7-2. Thiem ha vinto tutti gli ultimi tre, ma conterà poco o nulla, ha detto, nella sfida che deciderà il nome del 150mo campione Slam nella storia del gioco. “E’ una partita da tutto o niente” ha detto Thiem, “sarà completamente aperta. Siamo grandi amici, è straordinario trovarci di fronte in una finale Slam”.
Zverev è diventato il più giovane finalista Slam proprio dopo Djokovic a Flushing Meadows nel 2010 e il primo tedesco dai tempi di Rainer Schuttler all’Australian Open 2003. Ma dopo i primi due set, in pochi l’avrebbero ritenuto possibile. Contro Carreno, il primo top 30 incontrato nel torneo, ha mostrato i suoi lati peggiori. Sono emerse le insicurezze con il dritto e il servizio, che si erano tradotte in 41 doppi falli nelle prime cinque partite. Non è mai stato in vantaggio fino all’inizio del terzo set.
“Alla fine del secondo, ho guardato il tabellone e mi son detto; devi giocare meglio, devi darti una possibilità. Pablo ha comandato il gioco nei primi due set, io dovevo essere più aggressivo. Ed è quello che ho iniziato a fare nel terzo. Così la partita è cambiata”.
Primo finalista tedesco allo US Open dopo Michael Stich nel 1994,battendo Thiem si unirebbe a Boris Becker finora unico rappresentante della Germania nell’albo d’oro del torneo. “Anche sotto di due set, sono rimasto in partita” ha ammesso compiaciuto Zverev i cui risultati allo US Open migliorano costantemente dopo il secondo turno del 2017. “Penso che molti giocatori al mio posto oggi avrebbero mollato”.
Zverev si presenta in finale con 116 ace all’attivo nel torneo. Un bagaglio di fiducia per costruire un sogno, vincere il primo Slam della carriera allo US Open. Un’impresa che dal 1968 accomuna Arthur Ashe (1968), Stan Smith (1971), Ilie Nastase (1972), Manolo Orantes (1975), John McEnroe (1979), Pete Sampras (1990), Pat Rafter (1997), Marat Safin (2000), Lleyton Hewitt (2001), Andy Roddick (2003), Juan Martin Del Potro (2009), Andy Murray (2012), Marin Cilic (2014). (561)

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