L. Strocchi per supertennis.tv
All’età di 27 anni, Dominic Thiem si trova stavolta nell’insolita situazione di essere uno dei più “anziani” rimasti in gara, soprattutto come esperienza ad alto livello. Ed è proprio quello su cui fa affidamento l’austriaco, numero 3 della classifica mondiale e secondo favorito del seeding. Al suo settimo quarto di finale in un Major, ha dominato 61 62 64 il Next Gen australiano Alex De Minaur, alla prima volta invece tra i “best 8” di uno Slam.
Il 27enne di Wiener Neustadt ha chiuso con 43 vincenti e 31 gratuiti, completando così il terzo successo in tre confronti diretti, a cominciare dal testa a testa di primo turno agli US Open 2017, confermato poi in Coppa Davis 2018. “Aveva appena 18 anni nella nostra prima partita agli US Open. Già allora era magro, super veloce, ma ora è un uomo e un giocatore esperto. Sarà una storia diversa”, avvertiva il finalista degli ultimi Australian Open mettendo le mani avanti.
Primo austriaco nelle semifinali degli Us Open
In effetti il 21enne di Sydney, numero 26 della classifica mondiale e 21 del seeding, ha cominciato la stagione al top della forma all’ATP Cup, battendo Alexander Zverev e Denis Shapovalov prima che un infortunio addominale ne fermasse lo slancio. Il suo spirito combattivo è stato messo in risalto a New York dall’affermazione in cinque set su Karen Khachanov al terzo round. Ma si è visto solo nella parte finale del terzo set, anche se l’aggressione costante dell’austriaco lo limita a 17 vincenti e 25 errori.
Il due volte finalista delle Next Gen ATP Finals (nel novembre scorso fermato da Jannik Sinner), frustrato nei primi due set, ha mostrato la sua tipica velocità e il suo tennis fatto di tenaci recuperi solo nella parte finale del match, dopo il break del 3-3. Ma con un rovescio slice lungo “Demon”, in versione baffetto, consegna il controbreak che permette a Dominic di andare a servire per il match sul 5-4 e di chiudere il discorso, scrivendo una pagina storica per il suo Paese: è il primo austriaco nelle semifinali degli Us Open.
“Ho avuto grandi sensazioni fin dal primo momento. Ora non ci sono Roger, Rafa e Novak, ma Daniil, Sascha e Pablo. Ci sono altri tre grandi giocatori a questo punto del torneo. E ciascuno di noi meriterebbe il suo primo titolo Major. Tutti quanti daremo il massimo per riuscirci: una volta entrati in campo, le ambizioni degli altri saranno dimenticate”, il messaggio carico d’orgoglio del pupillo di Nicolas Massu. (724)