US OPEN : Berrettini saluta New York, Rublev ai quarti

 

T.Tricarico per www.supertennis.tv

(Foto USTA e P.Boren)

Quarto turno (ottavi)

(10) Andrey Rublev (RUS) b. (6) Matteo Berrettini (ITA) 46 63 63 63

Negli ottavi degli Us Open il 24enne romano, sesta testa di serie, cede in quattro set al russo, decima testa di serie, battuto lo scorso anno proprio negli ottavi. Dopo un ottimo primo set, il suo rendimento al servizio cala nettamente e Rublev ne approfitta

Corre, lotta, sbuffa ma non basta. Abbandonato sul più bello dalla sua arma più letale, il servizio, Matteo Berrettini esce di scena negli ottavi di finale degli Us Open 2020 (53.400.000 di montepremi), secondo Slam di una stagione stravolta dalla pandemia, in corso sui campi in cemento di Flushing Meadows, a New York.

Nel suo terzo ottavo Slam – il secondo di fila a New York – il 24enne romano, n.8 del ranking mondiale e sesta testa di serie, ha ceduto 46 63 63 63, in poco meno di due ore e tre quarti di partita, al russo Andrey Rublev, n.14 ATP e decimo favorito de seeding, che si è così preso la rivincita per la sconfitta rimediata lo scorso anno proprio al quarto turno del Major a stelle e strisce.

Il 22enne moscovita raggiunge così per la seconda volta in carriera i quarti a Flushing Meadows (la prima era stata nel 2017) in cinque partecipazioni.

La cronaca. Contro il 22enne moscovita, che eliminando Caruso aveva impedito il derby tricolore, Matteo è avanti 3-1 nel bilancio dei precedenti. Berrettini ha vinto negli ottavi sulla terra di Gstaad 2018 (quando poi conquistò il suo primo titolo ATP), negli ottavi – come detto – sul cemento degli Us Open e nei quarti sul veloce indoor di Vienna sempre nel 2019: Rublev si è imposto invece negli ottavi sul veloce indoor di Marsiglia nel 2019.

Si gioca sul Luis Armstrong Stadium e non sul Court 17. E qui le urla di incitamento di Giovanni Bartocci, il ristoratore romano di New York diventato famoso lo scorso anno, grande e colorito tifoso dei tennisti azzurri, munito di megafono per far sentire il suo supporto anche in questa edizione senza pubblico, non possono arrivare.

Rublev va in difficoltà già nel primo gioco dove è costretto ad annullare una palla-break. Nel terzo ne offre altre due, e sulla seconda Berrettini infila il passante e poco dopo sale 3-1. Nel nono game Matteo non sfrutta quattro set-point sul servizio del russo (un paio con molte colpe…) ma in quello successivo archivia un primo set (6-4) quasi perfetto su un diritto del moscovita che finisce fuori.

Le prime palle-break (due) per il russo arrivano nel quarto gioco del secondo parziale, in un turno di servizio dove Matteo mette poche prime e completa l’opera sotterrando in rete il drop-shot (primo turno di servizio perso dall’azzurro nel torneo). E’ la svolta del match Rublev ringrazia e ne approfitta per salire sul 4-1: è l’allungo che permette al 22enne moscovita di pareggiare il conto (6-3). Per Matteo è il primo set ceduto nel torneo.

La prima di servizio torna a latitare e Berrettini è costretto a salvare, con un back fantastico, una palla-break in avvio di terza frazione. Gli scambi per l’azzurro, però, si stanno allungando un po’ troppo: Andrey gioca sempre più dentro il campo, Matteo rema lontano dalla riga di fondo. In più la battuta non funziona come dal solito: nel terzo gioco Matteo subisce un altro break, addirittura a zero, e Rublev sale 3-1. Il calo di energie dell’azzurro è sempre più evidente mentre il russo corre come un matto e nel nono gioco archivia anche il terzo set (6-3) con un altro break.

Anche nel quarto set la situazione per Berrettini non migliora e nel sesto game arriva un altro break. In quello successivo Matteo potrebbe rientrare in partita ma spedisce fuori di un metro la risposta di diritto: il russo ringrazia e sale 5-2. E poco dopo con un rovescio lungolinea splendido Rublev sigla il 6-3.

Il russo ha avuto il merito di non demoralizzarsi dopo un avvio di match tutt’altro che incoraggiante. Ha approfittato del primo passaggio a vuoto dell’azzurro per cominciare ad imprimere un ritmo forsennato agli scambi, ed è stato bravo a tenerlo fino alla fine, evitando anche i suoi soliti cali di concentrazione.

Peccato per Berrettini, alla terza presenza nel tabellone principale degli Us Open dove dodici mesi fa aveva raggiunto una splendida semifinale, fermato solo da Nadal, poi vincitore del titolo: il 24enne romano ha vinto in tre set contro Soeda, Humbert e Ruud, grazie soprattutto a splendide prestazioni al servizio. Ed invece contro Rublev è stata proprio la sua arma migliore a mollarlo sul più bello: soltanto 5 ace contro 3 doppi falli ed appena il 56% di prime in campo (con il 71% dei punti ottenuti). Oltretutto Matteo ha convertito solo una palla-break su otto: per lui un vincente in più rispetto al suo avversario (34 contro 33) ma anche molti errori non forzati in più (44 contro 28). Numeri di una giornata da dimenticare.

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