da eurosport.it
(Foto USTA e P.Boren)
Teen Wolf. A guardarlo non gli daresti una chance contro il finalista uscente e in effetti ha perso in 3 set, però Jeffrey John Wolf è un nome da tenersi segnato. Intanto perché al primo slam centra il terzo turno battendo Pella e Carballes, e poi perché a 21 anni sa già picchiare duro, variare il servizio e giocare di tocco. Nato a Cincinnati nel 1998, ma con un look anni Ottanta che i social dello US Open accostano ad Andre Agassi (blasfemi): ci viene più facile paragonare J.J. Wolf a M. J. Fox in Voglia di vincere, sta di fatto che il ragazzo gioca davvero un buona partita (per 2 set) contro un avversario di cilindrata superiore, senza mai togliere il piede dall’acceleratore o sfidando i MiG russi a rete con coraggio. Avrà anche sbattuto contro il muro dopo avvolto fra i tentacoli della piovra Medvedev, ma potremmo pure rivederlo molto presto.
Dall’altra parte della rete, Daniil Medvedev marcia sul suo percorso netto in 3 set (Delbonis, O’Connell; 6-3, 6-3, 6-2 a Wolf) e a fari spenti tra le mille luci di New York: non deve ingaggiare alcuna guerra col pubblico e lascia che tutti scelgano l’avversario di Djokovic. Da quanto abbiamo visto fin qui, è proprio il russo a poter insidiare le certezze di Nole come l’anno scorso fece con Nadal. E sarebbe un’altra finale clamorosa.
Wolf ha il punto in pugno, ma Medvedev si inventa il lob del giorno: che meraviglia
Gli altri: avanti Pospisil, De Minaur, Auger-Aliassime e Tiafoe
Nel pomeriggio sono venute fuori due belle maratone. Per Khachanov dopo Sinner questa volta non arriva il miracolo al quinto. Anzi, è il russo a subire la rimonta di uno scatenato Alex de Minaur. Lo spagnolo vince il primo, nel secondo si becca un 6-0, va sotto perdendo il terzo, e poi rimonta: 6-4, 0-6, 4-6, 6-3, 6-1.
A sfidare de Minaur ci sarà Pospisil, autore di una partita dall’identica trama. Contro Bautista-Agut il canadese vince il primo, perde secondo e terzo, sembra all’angolo nel quarto – problemi fisici – ma ha la lucidità di sfruttare l’unica palla break del parziale. Al 5° ritrova le energie e si regala il secondo miglior risultato della carriera in uno slam dopo i quarti a Wimbledon 2015, prima che iniziasse insomma il suo calvario a livello di schiena. Ora che i problemi fisici sono finalmente risolti, con l’australiano avrà concrete chance di passare ai quarti di finale. Il finale con Bautista Agut è 7-5, 2-6, 4-6, 6-3, 6-2.
Tutto facile invece per Auger-Aliassime, che dopo lo scalpo di Murray spazza via il francese Corentin Moutet senza troppo sudare. Moutet infatti aveva giocato anche ieri e oggi paga dazio a livello fisico, oltre che di talento tennistico in se. Auger-Aliassime si impone per 6-1, 6-0, 6-4: agli ottavi attende Thiem o Cilic.
Ha passeggiato anche Tiafoe su un Fucsovics che ha veramente deluso. In un’ora e 40 minuti l’ungherese ha tradito le attese di un’occasione comunque che si prospettava come ghiotta, in una partita dove l’americano era sì favorito ma dove in tanti avevano previsto battaglia. Così non è stato, con Tiafoe che è passato per 6-2, 6-3, 6-2 e sarà ora proprio l’avversario di Medvedev.
Test passato anche per Dominic Thiem, che se la vedeva contro l’ostico Marin Cilic: l’austriaco, numero due del tabellone, regola l’avversario in due ore e mezza esatte di partite, con il punteggio di 6-2 6-2 3-6 6-3. Quarto turno raggiunto per la quarta volta negli ultimi 5 anni per Thiem, che ora mette nel mirino il giovane Felix Auger-Aliassime. (631)