(Foto Patrick Boren)
A.Mastroluca per www.supertennis.tv
Lo scozzese non giocava dalle Davis Cup Finals. Torna a New York e batte Tiafoe. La tenacia premia anche Kevin Anderson che piega Kyle Edmund e aspetta Tsitsipas. Fuori De Minaur. Bene Shapovalov
Andy Murray non giocava dalle finali di Coppa Davis a Madrid. Ma quello che serve per vincere non l’ha dfimenticato. In fondo, è come andare in bicicletta. L’ex numero 1 del mondo, unico britannico nell’albo d’oro del Western & Southern Open, ha salvato un set point nel tiebreak che ha deciso il primo parziale prima di completare il 76(6) 36 61 su Frances Tiafoe.
Lo scozzese aveva confessato di sentirsi un po’ arrugginito dopo gli allenamenti con Khachanov, Zverev e Thiem. Non si è visto però nel primo set, dominato dai servizi fino al tiebreak. Qui rimonta da sotto 2-5, sul 5-6 ringrazia Tiafoe che non prende il campo con la risposta alla seconda e due punti più in là chiude il set. Anche nel secondo, lo staunitense crea una sola palla break, ma gioca contro il rovescio di Murray e attacca in controtempo. Tanto basta per allungare la partita, ma non per cambiarla.
Nonostante i 17 punti su 22 discese a rete, gli manca la solidità da dietro per mantenere il ritmo dello scozzese da dietro. Così Murray, uno dei cinque ex vincitori del torneo in tabellone, può esultare per la prima vittoria del 2020, la 32ma in carriera al Western & Southern Open.
In premio, un secondo turno contro Alexander Zverev, che al sito dell’ATP ha raccontato il suo entusiasmo per la collaborazione con David Ferrer, che ha sconfitto nel suo ultimo incontro in carriera a Madrid nel 2019. Commovente l’immagine della sua bandana lasciata come un saluto all’incrocio delle righe al centro del rettangolo di battuta.
“Da coach, è esattamente com’era da giocatore, e non potevo chiedere di meglio” ha detto Zverev. “La prima volta è venuto già con un quaderno, ha elencato le cose che non andavano bene, che avrei dovuto migliorare. E’ estremamente meticoloso”.
E l’ha conosciuto anche da avversario, un valore aggiunto che può far funzionare la collaborazione, dopo gli storie tese con Juan Carlos Ferrero e Ivan Lendl.
Kevin Anderson, la tenacia paga
La prima giornata del primo Masters 1000 dell’anno segna anche la quarta vittoria del 2020 di Kevin Anderson. Il sudafricano, alla decima presenza nel torneo, ha recuperato da sotto 3-5 nel primo set, si è cambiato più volte scarpe e maglia, ha chiesto un medical-time out ma alla fine ha piegato il numero 2 britannico Kyle Edmund 76(3) 46 63. In tabellone grazie al ranking protetto dopo le due operazioni al ginocchio destro dal settembre 2019, ha piazzato 20 ace e 38 vincenti nel suo primo match in un Masters 1000 dal quarto di finale di Indian Wells dell’anno scorso.
Sarà dunque il sudafricano il primo avversario di Stefanos Tsitsipas, testa di serie numero 4, che ha spiegato come la “bolla” gli stia dando modo di imparare di più su se stesso, di concentrarsi sul gioco e non su quello che accade intorno al campo. Giocare senza pubblico, ha aggiunto, “è strano. Penso che appiattirà le differenze fra i giocatori. Penso che sarà un vantaggio per i giocatori con una classifica più bassa”.
Felix Auger-Aliassime, debutto vincente
Va spedito invece Felix Auger-Aliassime. Il canadese ha regalato un break in avvio con tre doppi falli, ma ha dominato 64 61 Nikoloz Basilashvili firmando il terzo successo in tre incontri. “Tornare in campo è una gran bella sensazione” ha detto il ventenne canadese, anche se si gioca senza pubblico e senza giudici di linea.
“Ho iniziato male al servizio, ma poi ho giocato sempre meglio. Rispetto all’ultima volta che abbiamo giocato, invece, lui ha servito peggio, direi” ha commentato a caldo Auger-Aliassime. In effetti, due doppi falli l’hanno aiutato prima a chiudere il primo set, poi a guadagnare un fondamentale break di vantaggio all’inizio del secondo.
Auger-Aliassime, che prima del lockdown ha raggiunto due finali a Rotterdam e Marsiglia, perse contro Gael Monfils e Stefanos Tsitsipas, affronterà Lorenzo Sonego o Tennys Sandgren.
Felix Auger Aliassime ha firmato la quindicesima vittoria in carriera in un Masters 1000
Jan-Lennard Struff ha battuto Alex De Minaur al primo turno del Western & Southern Open
Struff sorprende De Minaur
Lo aspettavano, Alex De Minaur. Lo aspettava anche lui, il “Demone”, il momento del ritorno in campo. Aspettava il Western & Southern Open, il torneo che avrebbe rimesso il tennis sulla mappa, parole sue, dopo una pausa forzata durata dal primo marzo. Ha alzato il sipario del primo Masters 1000 del 2020, spostato da Cincinnati a Flushing Meadows, contro il tedesco Jan-Lennard Struff, ma non è andata come avrebbe voluto. Ha perso 62 64 in un’ora e venti.
L’australiano ha vinto l’81% con la prima di servizio, ma solo il 31% con la seconda. Gli è mancata la reattività in risposta: il 53% dei servizi del tedesco non sono tornati indietro. Su queste premesse, la partita si è fatta durissima per De Minaur, che ha avuto problemi fisici, ha saltato l’Australian Open a inizio anno dopo aver messo paura a Rafa Nadal in ATP Cup.
A luglio ha raggiunto la finale nella 95ma edizione della Copa del Rey, in Spagna, giocata al Recreativo a Huelva per i 130 anni del club. Dopo una semifinale tirata contro Alejandro Davidovich Fokina, che si è regalato l’ebbrezza del tweener a Djokovic durante un allenamento a Marbella, ha perso contro Roberto Bautista Agut.
Arrivare al primo torneo dopo il lockdown con poca fiducia e una comprensibile disabitudine alla partita non aiuta lo sviluppo del suo tennis ibrido che ha ricavato il meglio dalle scuole tennistiche dei suoi due Paesi, l’Australia e la Spagna. E’ competitivo, reattivo, a suo agio anche quando c’è da venire avanti. Ma oggi non si è visto.
Così Struff, che fatica di più in partite mutevoli, quando gli avversari lo costringono a pensare di più, ha messo il pilota automatico al servizio, ha tenuto l’iniziativa con il primo colpo successivo nello scambio. E il resto è venuto da sé. Il tedesco ora affronterà Denis Shapovalov che nel primo turno più nobile del torneo ha superato con un secco 6-3 6-3 Marin Cilic, vincitore di questa prova nel 2016. (263)