Coppa DAVIS : Tutte le qualificate per Madrid

da www.supertennis.tv

A questo punto l’attenzione va al prossimo giovedì 12 marzo quando a Londra (alle 16.00, ora locale), nella sede della Federazione Internazionale (ITF) verranno sorteggiati i gironi delle Finals, in programma alla Caja Magica di Madrid dal 23 al 29 novembre.

Il Giappone crolla e perde anche in doppio giocando in casa a porte chiese contro la squadra guidata da Emilio Gomez, figlio di Andres. E la Colombia batte gli argentini per la prima volta nella storia. La Germania batte la Bielorussia, l’Australia supera il Brasile. C’è gloria anche per il Kazakistan e l’Ungheria. Il ritorno della Svezia e l’ultimo match, vincente, per i fratelli Bryan, che promuovono gli Usa. Giovedì il sorteggio dei gironi di Madrid.
Daniel Galn batte Leonardo Mayer e la Colombia vola a Madrid: ha battuto l’Argentina per la prima volta nella storia.
Gli Stati Uniti chiudono il match con l’Uzbekistan, grazie all’ultima perla dei fratelli Bob e Mike Bryan, e completano la lista delle 18 qualificate per le finali di Davis. Alla fase a gironi di Madrid ci saranno l’Australia, l’Italia, la Croatia, la Germania. Kazakistan e Colombia toneranno per il secondo anno, mentre debutteranno l’Ecuador, l’Austria e la Svezia. Ci saranno anche la Repubblica Ceca che ha vinto il primo derby in Davis contro la Slovacchia e l’Ungheria che ha sorpreso il Belgio.

Alla Caja Magica di Madrid andrà l’Ecuador, non il Giappone. E’ una sorpresa, perché sulla carta la squadra di casa era favorita in quello che è stato il primo dei dodici incontri di qualificazione alle Davis Cup Finals ad andare in campo. Ma, oltre ai meriti dei colombiani, guidati da Emilio Gomez, figlio di quell’Andres Gomez due volte vincitore a Roma (1982 e ’84), una volta al Roland Garros (1990), è stato proprio il fattore casalingo a giocare paradossalmente a sfavore dei giapponesi.

I provvedimenti presi per arginare il Coronavirus (in Giappone come da noi le scuole sono chiuse) hanno costretto la squadra del capitano Iwabuchi a giocare a porte chiuse nel Bourbon Beans Dome di Miki, cittadina a 30 chilometri da Kobe. Nessuno sulle tribune se non le due squadre con i rispettivi staff e i giornalisti, con le mascherine. In più i giapponesi hanno dovuto accettare la scelta del loro n.1, Yoshihito Nishioka, n. 48 del mondo, di disertare il match e rimanere negli Stati Uniti, dove si trova, per non rischiare di rimanere bloccato (sempre per i problemi legati al Coronavirus) e non poter partecipare ai tornei di Indian Wells e Miami.

Così una squadra nipponica depressa si è fatta mangiare in un boccone dagli ecuadoregni, arrivati a Miki carichissimi, anche se peggio classificati dei loro avversari. Ieri Gomez, n.157 della classifica Atp, ha battuto Soeda , n.117, e Quiroz, n.276, ha superato Uchiyama, n.90.

Oggi il doppio formato da Gonzalo Escobar e Diego Hidalgo ha regolato la coppia McLachlan/Uchiyama in soli due set, 7-6(3) 6-3. E poi tutte le maglie gialle sudamericane in campo ad abbracciarsi e festeggiare nonostante l’atmosfera tutt’altro che allegra.

Anche gli australiani, impegnati contro il Brasile ad Adelaide, avrebbero voluto festeggiare dopo il match di doppio, visto che sono maestri della specialità e partivano in vantaggio 2-0 dopo i successi di Thompson e Millman, su Monteiro e Seyboth Wild.
Invece Felipe Meligeni Rodrigues Alves e Marcelo Demoliner hanno combattuto fino all’ultimo punto con James Duckworth e John Peers, conquistando alla fine un match di intensità pazzesca: è finita infatti 5-7 7-5 7-6, con il tie-break decisivo vinto dai brasiliani 8 punti a 6.
La faccenda a quel punto si è terribilmente complicata perchè Thiago Monteiro, n. 82 del mondo, ha sentito aria di rimonta e , dopo aver perso nettamente nella prima giornata contro Jordan Thompson, ha buttato in campo tutto quello che aveva contro John Millman, n.43. Ne è venuta fuori una lotta pazzesca, 3 ore e 5 minuti di partita ( per i nostalgici del tre su cinque…) con tre set tutti al tie-break.
Il brasiliano si è aggiudicato il primo (facendo sognare una sfida finaletra il giovane Seyboth Wild e Thompson) ma l’indistruttibile Millman non ha molato mai chiudendo 6-7(6) 7-6(3) 7-6(3). I canguri dunque vanno a Madrid, dove capitan Hewitt potrà probabilmente ritrovare anche Nick Kyrgios e Alex De Minaur. Una squadra decisamente competitiva.

Un paio di ore dopo anche il Kazakistan ha prenotato un posto per Madrid, battendo 3-1 l’Olanda a Nur-Sultan, grazie al successo di Alexander Bublik su Robin Haase. Dopo che la prima giornata si era chiusa in equilibrio (vittoria di Haase su Kukushkin e pareggio di Bublik su Griekspoor) il doppio di casa, Nedoyesov/Golubev, ha strapazzato (6-3 6-3) quello olandese formato da Haase e dallo specialista Jean-Julien Rojer. L’estroso Bublik ha avuto così la possibilità di chiudere i conti. E non si è fatto pregare.

Avanza anche la Germania, dopo l’1-1 della prima giornata. Kevin Krawietz e Andreas Mies, che hanno vinto un doppio epico l’anno scorso a Madrid contro l’Argentina, restano imbattuti in Davis come coppia. A Dusseldorf, i campioni in carica del Roland Garros hanno sconfitto Andrei Vasilevski e Ilya Ivashka 6-4 7-6(5).

Il capitano bielorusso ha scelto di tenere Egor Gerasimov, protagonista ieri della rimonta contro Kohlschreiber, più fresco per il singolare contro Jan-Lennard Struff. Ma il tedesco ha chiuso 6-3 6-2, concedendosi poi al ballo di gioia con tutta la squadra.

Il gioco dei fusi orari ha fatto sì che mentre in Giappone e Australia si arrivava ai momenti decisivi, in Stati Uniti e Colombia andavano in campi i singolari della prima giornata. Gli americani che hanno giocato a Honolulu, capitale delle Hawaii, contro l’Uzbekistan avevano chiuso i primi due singolari in vantaggio 2-0. Netto il successo di Reilly Opelka sul n.1 uzbeko Denis Istomin (6-2 7-5) e senza storia il confronto tra Taylor Fritz, n.24 del mondo, e Sanjar Fayziev, n.498 (6-1 6-2).

Il punto della qualificazione è arrivato, facile facile, dal doppio. Il capitano Mardy Fish aveva chiesto un favore personale a mitici Bryan Brothers, che avevano chiuso la carriera in Davis nel 2018 e giocheranno a settembre a Flushing Meadows l’ultimo torneo: datemi una mano, ho gli uomini contati. Bob e Mike, con in ballo la bandiera, non si sono fatti pregare e hanno regolato 6-3 6-3 Fayziev e Istomin in un’ora e 7 minuti. Poi hanno esultato alla loro maniera, con il ‘jumping chest bump’, quello scontro di petto in elevazione che è il loro iconico marchio.

A Bogotà, la Colombia ha battuto per la prima volta l’Argentina. Privi di Del Potro, Schwartzman e Pella, i biancazzurri hanno ceduto 3-1. La Colombia ha fatto valere la presenza del doppio più forte del mondo. Juan Sebastian Cabal e Robert Farah hanno infatti sconfitto Maximo Gonzalez e Horacio Zeballos 6-3 6-7(3) 7-5. E’ stato Daniel Elahi Galan a prendersi poi il centro della scena con la seconda vittoria in due giorni. Il 6-3 6-4 a Juan Ignacio Londero ha mandato la Colombia a Madrid. E in paradiso.

La Repubblica Ceca ha chiuso 3-1 alla AXA Arena NTC di Bratislava il primo confronto in Coppa Davis contro la Slovacchia. Ma i cechi hanno rischiato di vanificare il 2-0 maturato dopo la prima giornata. Filip Polasek e Igor Zelenay, al quarto tie come coppia di doppio, hanno portato il primo punto per la Slovacchia, superando in doppio Jonas Forejtek e Zdenek Kolar 6-4 6-4. Il numero 1 ceco Jiri Vesely ha rimontato un set di svantaggio e salvato un match point nel terzo prima di completare il 4-6 7-5 7-5 su Andrej Martin.

A Debrecen, l’Ungheria sorprende 3-2 il Belgio senza David Goffin in una sfida decisa all’ultimo set dell’ultimo incontro. Il Belgio, che ha chiuso in parità la prima giornata, si porta avanti 2-1 dopo il successo in doppio di Sander Gille e Joran Vliegen, che battono in rimonta Marton Fucsovics e Attila Balazs 3-6 6-1 6-4. Balasz però lascia appena tre game a Kimmer Coppejans, sconfitto 6-3 6-0. E Fucsovics completa l’opera con un altro successo maturato dopo aver perso il primo set, 6-7(7) 6-4 6-2 su Ruben Bemelmans. “Sono la persona più felice del mondo” ha commentato Fucsovics, “è un grandissimo traguardo per la mia nazione e per la mia carriera”.

La Svezia del nuovo capitano Robin Soderling vince l’ottavo degli ultimi nove incontri e si qualifica per le Finali grazie al 3-1 al Cile. Dopo l’1-1 nella prima giornata a Stoccolma, Markus Eriksson e Robert Lindstedt superano Marcelo Tomas Barrios Vera e Alejandro Tabilo 6-4 6-4. Il pubblico della Royal Tennis Hall si accende, Mikael Ymer gli regala la gioia finale con il 3-6 7-5 6-3 su Tabilo, che ha portato l’unico punto del weekend per il Cile.

L’Austria, senza Dominic Thiem, batte l’Uruguay e debutterà alle Finali di Madrid. In doppio Jurgen Melzer, al suo 39mo incontro tra nazionali, e Oliver Marach hanno sconfitto Pablo Cuevas e Ariel Behar 4-6 6-3 7-5. Cuevas poi torna in campo per il terzo incontro del weekend e conquista anche il primo set contro Dennis Novak. Ma il 34enne uruguagio alla distanza non regge. Così alla Steiermark Halle di Graz, Novak si impone 2-6 6-3 6-4.

La Croazia completa il successo sull’India, ben avviato con il 2-0 della prima giornata alla Dom Arena di Zagabria. Il punto della qualificazione lo firma Marin Cilic, che domina 6-0 6-1 il modesto 6-0 6-1. L’India aveva tenuto in piedi la partita con il 46enne Leander Paes e il 40enne Rohan Bopanna, che avevano battuto in doppio Mate Pavic e Franko Skugor 6-3 6-7(9) 7-5. (1147)

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