Quella targata Atp, che vedrà la luce il prossimo gennaio, grazie al generosissimo montepremi e ai punti per il ranking, sembra avere già un bel vantaggio sulle dirette concorrenti, Laver e Davis Cup. Italia sorteggiata nel Gruppo D con Russia e Stati Uniti (e una nazione da definire)
Dalla nuova Davis alla Laver Cup alla ATP Cup: il nome del dio dollaro, il gran ballo delle coppe conquista anche uno sport individuale al massimo come il tennis. A guardare il campo dei partecipanti, i tre miliardi di biglietti dello zio Sam, che Gerard Piqué e la sua Kosmos spalmeranno in 25 anni all’ITF non sono ancora convincenti come i 250mila dollari, subito, per ogni singolo componente della squadra vincitrice della coppa di Roger Federer e del suo manager storico, Godsick, sulla falsariga della Ryder Cup di golf, e sono ancor meno persuasivi dei 15 milioni di premi, più punti in classifica, della terza coppa concorrente, targata ATP, al via della prossima stagione, che schiererà 27 dei primi 30 del mondo.
Plasmata sulla falsariga della ex coppa delle Nazioni, che si disputava sulla terra rossa a Dusseldorf come prologo del Roland Garros, la ATP Cup “nascerà” il 3 gennaio e si concluderà il 12 con 24 nazioni in campo. Cioè i primi paesi qualificati in base al ranking del loro miglior giocatore, cui si aggiungerà l’Australia in qualità di Paese ospitante.
A Brisbane, ci saranno, nel gruppo A, la Serbia di Djokovic e Lajovic, la Francia di Monfils e Paire, il Sud Africa di Anderson e Lloyd Harris e una squadra da definire, nel gruppo F, la Germania di Sasha Zverev e Struff, la Grecia di Tsitsipas e Pervolarikis, il Canada di Aliassime e Raonic e l’Australia di Kyrgios e de Minaur; a Perth, giocheranno, nel gruppo B, la Spagna di Nadal e Bautista Agut, il Giappone di Nishikori e Nishioka, la Georgia di Basilashvili e Metreveli e un paese da definire, e nel gruppo D, la Russia di Medvedev e Khachanov, l’Italia di Fognini e Berrettini, gli Usa di Isner e Fritz e una nazione da definire; a Sydney, nel gruppo C, la Svizzera di Federer e Laaksonen, il Belgio di Goffin Darcis, la Gran Bretagna di Andy Murray ed Edmund e una paese da definire, nel gruppo E, l’Austria di Thiem e Novak, la Croazia di Coric e Cilic, l’Argentina di Schwartzmann e Pella e una nazione d definire.
Le vincitrici dei sei gruppi e le due migliori seconde accederanno ai quarti a eliminazione diretta, sempre con due singolari al meglio dei tre set (prima fra i numeri 2 delle due formazioni e poi fra i due numeri 1) ed eventuale doppio di spareggio.
La nuova Davis, a Madrid, ha chiaramente il suo primo punto debole nella data – che cercare di spostare in un calendario era molto complicato – e deve quindi convincere i big, all’indomani delle ATP Finals di fine stagione. La terza edizione della Laver Cup, quest’anno a Ginevra (dopo le puntate a Praga e Chicago), non ha problemi di nomi. La squadra dell’Europa, capitanata da Bjorn Borg, schiera infatti Nadal, Federer, Sasha Zverev, Tsitsipas, Thiem e Fognini, e il Resto del mondo (capitano John McEnroe), ha Isner, Raonic, Shapovalov, Kyrgios, Sock e Fritz. Ma l’impossibilità di distribuire punti Atp penalizza l’ufficialità della prova, pur con grande successo di pubblico, con la straordinaria possibilità che offre di veder giocare addirittura in doppio insieme le mitiche star Federer e Nadal.
E’ chiaro, così, che, sulla carta, la nuova rassegna dell’ATP ha già vinto il gran ballo delle coppe, perché fonde in pratica le migliori caratteristiche delle altre prove e ci aggiunge la motivazione dei punti nella classifica mondiale. Con l’ulteriore richiamo dei fantastici teatri di alcune delle più belle città d’Australia, peraltro quando lì è piena estate mentre in Europa e negli Usa è pieno inverno. L’unico punto interrogativo sarà legato alla preparazione ancora in via di definizione dei giocatori all’alba del nuovo anno. Ma il richiamo sarà ugualmente irresistibile per tutti. (306)