da supertennis.tv
NEW-YORK – Tre potenziali favorite, tre ex n.1 del mondo, tre vittorie autorevoli. Serena Williams, Ashleigh Barty e Karolina Pliskova approdano al quarto turno degli Us Open 2019 con tre successi convincenti e si candidano a protagoniste della fase più calda del torneo.
Decisamente in discesa la strada della Williams, oggi n.8 del ranking Wta, sempre a caccia del 24 Slam che le farebbe eguagliare il record di Margaret Smith. Ha impiegato solo un’or e 14 minuti per superare con un secco 6-3 6-2 la ceca Karolina Muchova , n. 44 del mondo.
Più complesso era il compito dell’australiana Ashleigh Barty, n. 2 del tabellone, opposta all’amica greca Maria Sakkari, n. 2, con la quale non l’aveva mai passata tanto liscia. Aveva dovuto lottare tre set per vincere due settimane fa a Cincinnati. Ed era uscita sconfitta nel confronto lo scorso anno a Indian Wells.
‘Ash’, come la chiamano gli amici, è entrata in campo centratissima e ha fatto lavorare a dovere il suo fastidiosissimo rovescio in back, stile Robertina Vinci dei bei tempi.
Anche il servizio però era davvero acuminato se la piccola australiana ( un metro e 65) è stata in gradi di piazzare ben 11 ace in due set. E’ finita 7-5 6-3 in un’ora e 27 minuti.
Più sofferta invece la vittoria di Karolina Pliskova, n.3 del mondo, sulla tunisina Ons Jabeur, n.62. Ci sono voluti tre set e oltre due ore perché la ceca venisse a capo della partita. Ora l’attende la britannica Joanna Konta, anche lei facilmente approdato al quarto turno a spese della cinese Zhang.
Per Serena Williams l’ostacolo si chiama invece Petra Martic. La croata n.22 del mondo ha superato la lettone Anastasija Sevastova, n. 11 con un netto 6-4 6-3.
Serena tra tennis e moda
Il 30 agosto del 1950, gli Us Championships si aprivano per la prima volta a una giocatrice di colore, Althea Gibson. In un giorno di prime volte, Karolina Muchova 69 anni dopo ha fatto il suo debutto nello stadio più grande del mondo, intitolato all’unico nero vincitore di uno Slam in singolare maschile, Arthur Ashe, contro un’icona dellee lotte per l’uguaglianza come Serena Williams. Serena allunga fino al 63 30, poi la prima inizia a calare: commetterà sette doppi falli a fine partita, ma la ceca non ha armi per metterla in difficoltà.
“Mi sento bene, sono rilassata” ha detto Serena, che deve concentrarsi anche sulla Fashion Week insieme al torneo. “Sto cercando di separare le cue cose” ha detto. “Ho messo su una piccola azienda di moda, di cui sono il CEO. Sto lavorando su come vorrei la prossima collezione, ieri notte stavo facendo delle modifiche ai modelli ‘fit’. Voglio avere successo in campo ma desidero anche che il brand abbia successo, e che la mia compagnia vada sempre meglio. Il nostro slogan è: “Be Seen, Be Heard.”, fatti notare, fa’ che si parli di te. E ho qualche idea che vorrei provare a implementare”.
Serena affronterà per la prima volta Petra Martic. Al Roland Garros la croata ha sorpreso Karolina Pliskova e si è spinta ai quarti di finale. Salita per la prima volta in top 20 lo scorso luglio, continua la sua miglior stagione in carriera grazie al 64 63 su Anastasija Sevastova, semifinalista a Flushing Meadows un anno fa. Sevastova, arrivata sempre almeno ai quarti nelle ultime tre stagioni allo Us Open, ha pagato inopportuni gratuiti nei momenti che hanno deciso la partita a cavallo tra primo e secondo set. Gli effetti collaterali del suo tennis elegante ma cerebrale si fanno sentire. E Martic, che in sei precedenti partecipazioni non aveva mai passato il secondo turno allo Us Open, si spinge agli ottavi.
Barty batte l’amica Sakkari
Non è facile battere una delle giocatrici con cui più vai d’accordo sul circuito. Soprattutto se l’ultimo precedente è fresco nella memoria di entrambe. Per questo, affrontare Maria Sakkari, mai oltre il terzo turno negli Slam, non si è rivelato banale per Ashleigh Barty- La campionessa del Roland Garros ha comunque eguagliato il suo miglior risultato a New York e si prepara a sfidare la testa di serie numero 18, la cinese Wang Qiang.
“Maria è un’amica e una giocatrice incredibile” ha detto Barty. “In campo si muove benissimo, per me è importante cercare di comandare il gioco senza entrare troppo nei suoi schemi”.
Pliskova pronta a sfidare Konta
Anche Karolina Pliskova è riuscita a mantenere lo stesso obiettivo contro un’avversaria dal tennis inafferrabile come Ons Jabeur, prima tunisina al terzo turno allo Us Open. La ceca ha raggiunto la seconda settimana a New York per il quarto anno di fila, ma prima di celebrare la vittoria grazie a dieci ace e 30 vincenti, ha attraversato una partita in cui, in particolare nel secondo set e per buona parte del terzo, ha confessato di non sapere cosa aspettarsi dalla sua avversaria. “E’ stata una partita strana, di sicuro. Nel secondo set non riuscivo a fare punti diretti col servizio, e se scendi un po’, lei non è un’avversaria comoda, gioca tutti i colpi senza darti riferimenti. Alla fine è stata una bella lotta”.
Difficilmente, invece, potrà sorprenderla Johanna Konta che ha battuto sei volte in sette incontri: una storia iniziata in un ITF a Prerov nel 2011. La britannica, che ha eguagliato il suo miglior risultato a New York raggiunto nel 2015 e nel 2016, ha comandato il gioco da fondo col dritto e perso solo sei punti al servizio contro Zhang, costretta costantemente ad affannose rincorse. Ma impossibilitata a evitare la quinta sconfitta in sei confronti diretti. (561)