da supertennis.tv
NEW-YORK –
Partenza sul velluto per Rafel Nadal che perde solo 7 giochi (63 62 62) contro l’australiano Millman, che lo scorso anno aveva eliminato Federer. Partenza con i soliti fuochi d’articio ( ma questa volta solo in termini di magie con la racchetta ) per Nick Kyrgios che infiamma la notte newyorkese con le sue trovate per battere velocemente lo statunitense Steve Johnson (63 76 64).
Terremoto invece nel “terzo quarto” del tabellone ( quello dove si trova Kyrgios) dove sono cadute 5 delle otto teste di serie. Oltre a Thiem, (battutto da Fabbiano) e Auger Aliassime (eliminato da Shapovalov) di cui parliamo a parte, c’è la sconfitta del britannico Kyle Edmund in cinque set contro Pablo Andujar. ma sopratutto i tonfi inattesi di Stefanos Tsitsipas, n.8 del mondo, e dello spagnolo Roberto Bautista Agut.
L’ultima volta che aveva incontrato il russo Andrey Rublev, alle Next Gen ATP Finals, Tsitsipas aveva spaccato le cuffie durante un cambio campo e si era pure fatto male alla mano. Stavolta, in un anticipo di autunno a New York, Tsitsipas finisce con i crampi, accumula rabbia come il toro che si vede sventolare il drappo rosso sotto gli occhi, perde la testa e poi la partita. Rublev vince 64 76 67 75.
Il greco spende troppe energie nei primi due set passati a far braccio di ferro di forza da dietro, aspetta il tradimento dei muscoli per cambiare ritmo, per tentare di scartare di lato. Lascia il campo sul 4-3 nel terzo set, nel quarto sullo stesso punteggio sbotta contro Dumusois che lo punisce perché non è pronto a rientrare in campo nei tempi consentiti. “Siete tutti strani, ce l’avete tutti con me” dice, e intanto, già avvisato del tempo scaduto, si cambia la bandana come fosse la cosa più importante del mondo, la sua coperta di Linus. Rublev va anche a servire per il match una prima volta sul 5-4 ma lo rimette in partita con due doppi falli in un turno di battuto avvolto da nuvole di dubbi.
“Vorrei che fossero tutti come Mohamed Lahyani” ha detto. “Penso che molti arbitri abbiano delle preferenze. Oggi Dumusois è stato scoretto con me, non so cosa abbia di preciso contro il mio staff ma continuava a lamentarsi, a dirmi che parlano sempre quando sono in campo. Non credo sia giusto, io non ho mai sentito quello che stavano dicendo fuori dal campo. E non credo ci sia niente che possa farmi giocar meglio. Mio padre cerca di incitarmi, ma penso che il coach del mio avversario faccia lo stesso. Quest’arbitro ha qualcosa contro di me e non so perché”.
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