da supertennis.it
Paolo Lorenzi, ripescato come lucky loser, rimonta due set al 16enne americano Svajda e s’impone dopo 4 ore e 20’. Esordio amaro agli US Open per Fabio,Fognini sconfitto in 4 set dallo statunitense. Seppi ko con Dimitrov . Martedì tocca a Berrettini, Sonego, Fabbiano e Cecchinato
Esordio positivo per Paolo Lorenzi agli US Open, quarto ed ultimo Slam della stagione partito sui campi in cemento di Flushing Meadows, mentre è amaro il debutto a New York per Fabio Fognini e Andreas Seppi. Esce di scena a testa alta il 18enne Jannik Sinner, alla prima esperienza nel main draw di un Major.
Il 37enne senese, numero 135 del ranking mondiale, lucky loser dopo il forfait per infortunio al ginocchio del sudafricano Kevin Anderson per quella che è la sua ottava partecipazione al Major della Grande Mela – nel 2017 ha raggiunto per la prima volta in carriera gli ottavi di finale in un Major – ha piegato in rimonta lo statunitense, non ancora 17enne, Zachary Svajda, numero 1415 Atp, in gara con una wild card avendo vinto i campionati nazionali USA under 18: 36 67(5) 64 76(4) 62, in quattro ore e 20 minuti, il punteggio per l’azzurro.
Dopo un avvio shock, sotto 5-0, Lorenzi ha recuperato uno dei due break, ma al nono game il baby di casa ha messo in cassaforte il primo set. Nel secondo, dopo esser stato in svantaggio 2-0 (annullando il punto del 3-0 “pesante”) e 3-1, il senese ha inanellato una serie di quattro giochi di fila, però sul 5-3 ha mancato un set point, un altro sul 5-4 e un terzo sul 6-5, con Svajda ad agguantare il tie-break, dominato dal teen ager a stelle e strisce (5 a 1) e il tentativo di rimonta dell’italiano si è infranto sul 7 a 5. Però ancora una volta il veterano azzurro ha saputo gettare il cuore oltre l’ostacolo, prima accorciando le distanze e poi pareggiando il conto dei set con un tie-break in cui ha fatto valere la sua maggior esperienza. E alla distanza, con il giovane americano ormai a corto di energie fisiche e mentali, è venuta fuori la condizione atletica di Lorenzi, che dopo il match point ha lanciato un urlo liberatorio di gioia.
Al secondo turno l’azzurro affronterà il Next Gen serbo Miomir Kecmanovic, numero 50 Atp: sarà il primo confronto diretto fra i due.
Esce invece subito di scena Fabio Fognini. Il ligure, numero 11 del ranking mondiale e del torneo, alla dodicesima partecipazione nello Slam della Grande Mela, dove nel 2015 ha raggiunto gli ottavi eliminando Rafa Nadal, ha ceduto allo statunitense Reilly Opelka, numero 42 Atp: 63 64 67(6) 63 il punteggio con cui, in due ore e 51 minuti di gioco, il quasi 22enne gigante (211 centimetri di altezza) di St Joseph ha bagnato l’esordio nel main draw del Major di casa dopo aver disputato quattro volte le qualificazioni.
Nel primo testa a testa fra i due, dopo aver mancato due opportunità di break nel terzo gioco, Fognini ha ceduto per primo la battuta nel sesto game, sbagliando una volee di diritto non impossibile sul 30-40 dopo aver annullato le prime due palle break. L’azzurro ha salvato due set point nell’ottavo gioco, accorciando sul 3-5, ma alla quarta chance utile lo yankee ha incamerato la prima partita. Subito in avvio di secondo set il ligure ha cancellato tre palle break di fila, ma con alcuni gravi errori si è trovato in identica situazione sul 2-2, perdendo a zero il servizio. Con un parziale di 12 punti consecutivi Opelka si è portato avanti 4-2 e ha confermato il preziosissimo break, fronteggiando anche due palle per il possibile 5-5, per poi chiudere 64 la seconda frazione. Fognini non è riuscito a scuotersi per entrare davvero in partita e subito in apertura di terzo set ha perso ancora la battuta, trovandosi di nuovo a inseguire l’avversario fino al 4-2 per l’americano. Con un sussulto d’orgoglio Fabio ha piazzato il contro-break, con aggancio sul 4-4 e poi sorpasso. Ma sullo 0-30 l’italiano ha messo in rete di rovescio e il gigante di St Joseph con quattro punti di fila ha colto il 5-5. Un altro passaggio a vuoto del ligure ha mandato a servire per il match Opelka, però Fognini ha reagito strappandogli la battuta a zero e rifugiandosi al tie-break. Nel quale lo statunitense è salito sul 5 a 2 e poi si è procurato un match point (6 a 5), cancellato dall’azzurro con un diritto vincente, stesso colpo che gli dato una palla set, convertita grazie a un errore dell’avversario (diritto lungo). Però anche nella quarta frazione è stato l’americano a piazzare per primo il break (3-1), propiziato da un paio di errori da fondo del 32enne di Arma di Taggia, e ottenuto con un lungolinea vincente di diritto. Un vantaggio che questa volta il giocatore seguito come coach da Jay Berger ha conservato senza concedere chance all’azzurro, staccando il pass per il secondo turno.
Sconfitta in quattro set anche per Andreas Seppi, numero 77 Atp, appena rientrato nel circuito a Winston-Salem dopo un mese e mezzo di stop (l’ormai solita iniezione all’anca effettuata dopo Wimbledon), alla 59esima presenza in un Major (58esimo conecutivo), un dato record per un tennista italiano. Il 35enne di Caldaro – alla sedicesima avventura sul cemento di Flushing Meadows, dove tre volte ha raggiunto il terzo turno: nel 2008, 2013 e 2015 – ha ceduto con il punteggio di 61 67(2) 64 63, in due ore e tre quarti di gioco, al bulgaro Grigor Dimitrov, attualmente al numero 78 Atp dopo essere stato a fine 2017 numero 3 grazie al trionfo nelle Atp Finals di Londra.
In quello che era il primo incrocio fra i due nonostante i tanti anni di militanza nel tour, dopo aver perso nettamente il primo set, nel secondo Seppi si è trovato sotto 5-4 e servizio Dimitrov, ma ha saputo reagire e riportare la situazione in parità dominando il tie-break. Anche nel terzo il 28enne di Haskovo, che gioca per la nona volta gli US Open (ottavi nel 2016 e 2014 il miglior piazzamento), è andato in vantaggio 3-0 e 4-1 bulgaro (l’altoatesino ha cancellato due palle per il 4-0 e altrettante per il 5-1), ma l’azzurro è rientrato sul 4-4, però poi cedendo il parziale al decimo game, lottatissimo (sesto set point). E nel quarto, sfumata l’occasione del 4-4, Andreas ha sbagliato alcuni diritti incassando il break che ha proiettato il rivale verso il successo. (343)