(Foto Brigitte Grassotti)
“La settimana della Davis è stata decisiva. Poi ho giocato ancora il lunedi e martedi e poi due giorni di riposo. Ho giocato sotto pressione, con il unteggio contro, ma mi sentivo bene ed ho giocato bene.
Certo ho sofferto in panchina, per la Spagna e per David che è un buon amico. Questo è uno dei tornei che amo di più, mi sento bene e spero di finirlo visto che sarebbe il mio primo torneo dell’anno.”
Ancora con qualche dubbio Rafael Nadal che ha paura che si ripeta lo scenario di Acapulco.
“Ho avuto molti infortuni, in Australia è stata dura perché stavo vincendo. Mi sono riposato e ad Acapulco il primo allenamento si è passato bene, durante il secondo ho avuto di nuovo male e la seconda volta è stato molto frustrante.
Una situazione dura da accettare. Tornare a Maiorca, non poter fare nulla. Nessuna distrazione perché con un infortunio cosi’ avevo male qualsiasi gesto facessi. Sono stato all’Accademia, a lavorare in ufficio, ho provato ad uscire in barca, ma c’era molto vento. Ho visto degli amici.
Adesso sto bene, me l(ha confermato anche il dottore e non vedo l’ora di scendere in campo.”
Lo shotclock che sarà messo in funzione agli US Open per contare i 25 secondi tra un punto e l’altro, non trova Rafa molto favorevole.
“Devo accettarlo, ma sapete come la penso. NOn è che porterà più tifosi allo stadio, che dara più emozioni al gioco. Se si giocano punti molto lunghi non puoi giocare al massimo il punto successivo se hai solo 25 secondoi per recuperare.
Ho giocato 15 anni senza shotclock e utto è andato bene ed ed il pubblico è sempre aumentto.”
Alexander Zverev
“Anche per me formato Davis da non cambiare.”
Il giovane tedesco è d’accordo per conservare la forma attuale. Nel dibattito sulla Coppa Davis per ora tra i tennisti presenti a Monte-Carlo la tendenza è quella di non cambiare la centenaria competizione a squadre. (472)