da www.federtennis.it
Definito il quadro delle semifinaliste a Melbourne. Dopo Wozniacki e Mertens, già qualificate da martedì, hanno infatti raggiunto il traguardo anche Simona Halep, davvero determinata contro una Karolina Pliskova ancora una volta deludente negli Slam, ed Angelique Kerber, ritornata davvero in grande spolvero, che ha lasciato appena tre giochi a Madison Keys.
ANGIE E’ TORNATA, CHIEDERE A MADISON – Ci ha messo davvero poco la Keys, numero 20 Wta e 17esima testa di serie – semifinalista a Melbourne tre anni fa (stoppata da Serena) – a capire che anche stavolta non sarebbe andata in maniera diversa. Del resto se la Kerber, numero 16 Wta e 21esima testa di serie (campionessa dell’edizione del 2016 battendo Serena), si era imposta in sei delle sette sfide precedenti una ragione doveva pure esserci. E la statunitense se ne è ricordata immediatamente quando in avvio di match si è subito ritrovata con tre palle-break da difendere, figlie di altrettanti errori non forzati. Madison le ha salvate tutte e tre ma la quarta le è stata fatale perché la Kerber ha tirato fuori un passante di dritto imprendibile. Ed è stato solo l’inizio della fine. Angie ha infatti annullato due palle-break nel game successivo prima di strappare ancora la battuta all’americana nel terzo e nel settimo gioco. Seconda frazione in fotocopia con la Kerber schizzata avanti 3-0. La Keys – che dalla finale a New York fino a Melbourne aveva giocato solo due partite, perdendo dalla Lepchenko a Wuhan lo scorso ottobre e dalla Konta a Brisbane tre settimane fa – ha avuto un’unica chance di riaprire l’incontro quando nel quinto game ha tolto per la prima volta nel match la battuta alla tedesca (per giunta a zero) ma è stata solo l’illusione di un momento: Angie è ripartita fortissimo e si è fermata solo per stringere la mano alla sua avversaria: 61 62 lo score in appena 51 minuti di partita – solo 4 punti persi quando ha servito la prima e 13 vincenti – che l’ha proiettata dritta dritta nella sua seconda semifinale Down Under dopo quella del 2016, il suo anno di grazia, la sesta complessiva in un Major.
Anche questo 2018 però non promette male per la mancina di Brema, che ha spento 30 candeline giovedì scorso (con tanto di “Happy Birthday” cantato sulla Margareth Court Arena): la tedesca, tornata a vincere un titolo (dopo quasi un anno e mezzo di digiuno) a Sydney alla vigilia degli Aus Open, è apparsa nuovamente in forma smagliante, come non la si vedeva da un pezzo (l’unica a metterla davvero in difficoltà e toglierle un set fin qui la Hsieh negli ottavi). ”Non è mai semplice contro Madison ma io ho provato solo a fare il mio gioco”, ha spiegato sorridendo Angie, che sembra aver ritrovato nuova fiducia con l’aiuto del nuovo coach Wim Fissette. Sapevo cosa dovevo aspettarmi: lei è una grande colpitrice e serve molto bene quindi dovevo essere aggressiva fin dal primo pinto e muovermi bene per poter rimandare indietro quante più palle possibile. Del resto è questo il mio gioco, che nelle ultime settimane mi è riuscito piuttosto bene”. Chissà se sarà così anche contro la Halep.
RISULTATI MERCOLEDI’ – Quarti (parte alta): (1) Halep (ROU) b. (6) Ka. Pliskova (CZE) 63 62, (21) Kerber (GER) b. (17) Keys (USA) 61 62.
Martedì quarti parte bassa: Mertens (BEL) b. (4) Svitolina (UKR) 64 60, (2) Wozniacki (DEN) b Suarez Navarro (ESP) 60 67(3) 62. (688)