da www.federtennis.it
(Foto Brigitte Grassotti)
Da Milano a Melbourne, con un biglietto per i vertici del firmamento tennistico. Gli Australian Open stanno consacrando una delle prossime stelle del circuito, il sudcoreano Hyeon Chung, numero 58 del ranking mondiale, il più giovane tra i tennisti rimasti in gara: dopo le affermazioni ad effetto ai danni di Sascha Zverev, numero 4 Atp (suo primo successo in carriera su un top-10), e di Novak Djokovic, attualmente numero 14 del ranking dopo sei mesi di stop per l’infortunio al gomito e sei volte vincitore di questo torneo – record condiviso con Roy Emerson – il vincitore della prima edizione delle Next Gen ATP Finals ha raggiunto le semifinali del primo Slam stagionale: 64 76(5) 63 il punteggio con cui ha posto fine alla favola dello statunitense Tennys Sandgren, numero 97 Atp, il secondo esordiente nel main draw a raggiungere il terzultimo atto a Melbourne negli ultimi 20 anni (l’impresa era riuscita al francese Nicolas Escude nel 1998 e poi all’ucraino Alexandr Dolgopolov nel 2011) cogliendo gli scalpi eccellenti di Stan Wawrinka – vincitore dell’edizione 2014 di questo torneo e semifinalista dodici mesi fa – e Dominic Thiem, numero 5 della classifica mondiale e del draw.
LA SOLIDITA’ DI CHUNG SGRETOLA LE CERTEZZE DI SANDGREN – Nel secondo testa a testa fra i due, dopo quello vinto dall’asiatico in tre set un paio di settimane fa ad Auckland, il ragazzo con gli occhiali bianchi ha fatto valere ancora una volta la sua solidità da fondo campo (collegata alla tenuta mentale) e la capacità fisica di coprire il campo come pochi ergendo il suo caratteristico muro di gomma, che pian piano ha finito per sgretolare il tennis del 26enne del Tennesee, comunque protagonista di due settimane da raccontare, davvero speciali per uno che quattro anni fa era stato operato all’anca e di questi tempi faceva persino fatica a camminare. Solo alla fine Chung ha sentito un po’ di tensione, realizzando probabilmente quel che stava accadendo, e ha avuto bisogno di sei palle match per chiudere l’incontro al termine di un game spettacolare e intenso, durato più di dieci minuti. Il “soldatino”, lucido e determinato in campo quanto timido davanti a microfoni e telecamere (dovrà migliorare in questo…), è il primo coreano nella storia ad arrivare tra i ‘best 4’ di uno Slam e il semifinalista con la peggior classifica dopo Marat Safin, numero 86 del nel 2004 (ma il russo rientrava da un infortunio dopo esser già stato sul trono mondiale quattro anni prima). Il giovane asiatico e il britannico Kyle Edmund (numero 49 Atp) sono le prime due non teste di serie al penultimo atto in Australia dopo dieci anni, quando a riuscirci fu il francese Jo-Wilfried Tsonga nel 2008.
RISULTATI MERCOLEDI’– Quarti (parte bassa): Chung (KOR) b. Sandgren (USA) 64 76(5) 63, Berdych (CZE) c. (2) Federer (SUI) . (630)