da www.federtennis.it
E’ un martedì shock quello che regalano gli Australian Open, con un vero e proprio terremoto nella parte alta del tabellone maschile, provocato dai primi due quarti di finale. Non può essere definita altrimenti, infatti, l’eliminazione in un colpo solo di Rafa Nadal, numero 1 del mondo e finalista della passata edizione, e di Grigor Dimitrov, numero 3 del ranking Atp e semifinalista dodici mesi fa. Il mancino spagnolo, opposto al croato Marin Cilic, numero 6 della classifica mondiale e del draw, ha dovuto alzare bandiera bianca per un problema alla gamba destra sul punteggio di 36 63 67(5) 62 2-0 dopo tre ore e 47 minuti, mentre il bulgaro è stato sconfitto a sorpresa per 64 36 63 64 dal britannico Kyle Edmund, numero 49 del ranking mondiale, mai così avanti in un Major.
PROBLEMA ALLA GAMBA DESTRA, NADAL AL 5° SI RITIRA – Marin Cilic è tornato in semifinale a Melbourne Park otto anni dopo la prima volta (quinta semifinale Slam in carriera per lui). Il 29enne di Medjugorie, dopo aver faticato per un set e mezzo, ha come d’incanto ritrovato potenza e precisione, costringendo Nadal a scambi intensi e a uno sforzo prolungato, che alla lunga ha pesato sul 31enne di Manacor, presentatosi allo Slam australiano (ha vinto qui nel 2009, raggiungendo poi la finale anche nel 2012 e 2014) per la prima volta senza partite ufficiali alle spalle. Il 31enne mancino di Manacor, tornato alla versione “smanicata”, deve rimettere nel cassetto il proposito di agguantare il 17esimo titolo Major in carriera e potrà consolarsi solo con l’aver conservato la prima posizione mondiale, grazie all’aver raggiunto i quarti per la decima volta a Melbourne, eguagliando Stefan Edberg in seconda posizione.
E’ stato un match intenso, il settimo fra Nadal e Cilic (aveva vinto solo il primo nel 2009 a Pechino) in cui lo spagnolo dopo aver mancato 5 palle break nel sesto gioco del primo set è poi riuscito a strappare il servizio al croato nell’ottavo game, dopo aver a sua volta cancellato una chance di break con un ace centrale da sinistra. Cilic con classe e coraggio, piazzando due vincenti, ha annullato due palle set ma alla terza è dovuto capitolare di fronte al lungo linea mancino del maiorchino. Nel secondo, avanti di un break, Rafa ha accusato un leggero passaggio a vuoto, cedendo la battuta sul 3-2 dopo aver mancato due opportunità per il 4-2. Un contro-break che ha dato la scossa al 29enne di Medjugorie, capace di piazzare un parziale di quattro game di fila e pareggiare il conto dei set, alzando di molto il livello. Un Cilic “on fire”, con un tennis che contro qualsiasi altro avversario sarebbe servito per far pendere la bilancia dalla sua parte, ma non contro il cuore e la saldezza psicologica del campione spagnolo, aggrappato come solo lui sa fare alla partita. E nel tie-break ricco di emozioni e colpi da applausi a rompere l’equilibrio sul 5 a 4 sono stati due errori del croato a spingere a set point Rafa, che prontamente ha preso l’iniziativa attaccando e con uno smash aggiudicandosi la terza frazione. Però il croato ha continuato imperterrito a martellare, ripartendo come nulla fosse nel quarto e volando sul 4-1, quando Nadal ha chiesto un medical time-out per farsi trattare la parte alta della gamba destra. Con il cuore da 0-40 ha vinto cinque punti consecutivi accorciando sul 2-4 ma non è bastato per frenare la corsa del rivale (62). Visibilmente condizionato dal problema fisico, con la consueta generosità Rafa ha provato a stringere i denti ma, dopo aver salvato cinque palle break, sul 2-0 al quinto ha dovuto alzare bandiera bianca, stringendo la mano a Cilic, prima di esternare tutta la sua rabbia scagliando il polsino sulla sedia. “Stavamo disputando entrambi un gran match ed è davvero un peccato per Rafa, che in campo è uno straordinario combattente, che sia finito in questo modo”, il commento a caldo del vincitore. (599)