fonte www.federtennis.it
(Foto Brigitte Grassotti)
Ancora una volta – la terza in questa stagione – Roger Federer sbarra la strada in finale a Rafael Nadal. Il 36enne fuoriclasse svizzero, numero 2 della classifica mondiale, ha conquistato lo “Shanghai Rolex Masters”, penultimo Atp Masters 1000 della stagione dotato di un montepremi di 5.924.890 dollari, andato in scena sui campi in cemento della metropoli cinese: 64 63, in un’ora e 12 minuti, il punteggio in favore di King Roger, che ha così messo in bacheca il 94esimo trofeo in carriera su 143 finali disputate, il sesto nel 2017 per lui su sette finali disputate. Con questo ricco palmares Federer eguaglia dunque Ivan Lendl come secondo tennista più titolato dell’Era Open, alle spalle di Jimmy Connors, che vanta ben 109 trofei nel circuito.
Per l’elvetico è la 27esima affermazione in un “1000”, categoria in cui proprio Nadal insieme a Djokovic detiene il record di vittorie con 30 titoli all’attivo.
Si trattava del 38esimo capitolo di una rivalità incredibile: con questo successo Federer si è aggiudicato le ultime cinque sfide (quattro giocate in questa stagione) e il bilancio ora vede in vantaggio 23 a 15 il maiorchino, che però non batte l’elvetico da quasi quattro anni (semifinale Aus Open 2014). Il tennista di Basilea ha iscritto per la seconda volta il proprio nome nell’albo d’oro nel “1000” cinese, dove aveva già vinto il titolo nel 2014, battendo in finale il francese Simon, ed è stato finalista anche nel 2010, fermato da Murray.
Per quanto riguarda lo spagnolo, il trofeo di Shanghai rimane dunque uno dei pochissimi a mancare nella sua ricca bacheca: il 31enne mancino di Manacor ha giocato tutte le edizioni dell’appuntamento asiatico, ad eccezione di quella del 2012, arrivando in finale solo nell’edizione inaugurale del torneo, nel 2009, battuto in quel caso dal russo Davydenko. Si è interrotta così dopo 16 match anche la striscia positiva di Rafa, che era reduce dal successo di Pechino e New York. Sono 65 gli incontri vinti in questo 2017 dal campione spagnolo (nessuno come lui).
Restano 75 i trofei messi in bacheca da Nadal, che ha disputato la finale numero 111 in carriera, la decima in questa stagione: ha vinto quelle di Monte-Carlo, Barcellona, Madrid, Roland Garros, Us Open e Pechino, mentre ha perso in precedenza quelle dell’Australian Open, di Indian Wells (entrambe contro Federer) e Acapulco (contro Querrey).
Quest’anno Rafa e Roger, tornati ai vertici del circuito, si sono equamente spartiti gli Slam (Roland Garros e Us Open lo spagnolo, Australian Open e Wimbledon lo svizzero).
Sulla veloce superficie dello stadio Qi Zhong la consistenza al servizio di Federer (10 ace complessivi, nessuna palla break concessa) ha fatto la differenza in questo match. Lo svizzero con un atteggiamento molto aggressivo, nel tentativo di accorciare il più possibile gli scambi, ha strappato la battuta a Nadal – con una fasciatura al ginocchio destro – subito nel game di apertura e su quel vantaggio ha preso sicurezza, andando a chiudere 64 la prima frazione. Nella seconda equilibrio fino al 2-2, quando lo spagnolo è stato brekkato dal grande rivale, che da quel momento ha preso il largo, senza offrire più chance di rientrare in partita a Rafa, costretto a cedere per la terza volta il servizio e ad alzare bandiera bianca.
Finale: (2) Federer (SUI) b. (1) Nadal (ESP) 64 63 (732)