(Foto Patrick Boren)
“E’ un match che è arrivato troppo presto, così subito nel Centrale. E’ stata dura ho iniziato a carburare tardi. Il primo set è stato troppo rapido, nel secondo invece ho avuto qualche possibilità. Credo che i primi tre giochi siano stati tremendi. Mi sentivo come se avessi avuto 15 anni. Emozionata. Mi sono detta forza Franci è la diciottesima volta che giochi qua.”
Un match complicato da una partenza lenta e da un parziale nel primo set di 19 punti ad uno per la Muguruza, hanno impedito a Francesca di togliersi ancora una grande soddisfazione a Parigi.
“Sul 3/2 avevo iniziato a sudare e mi sono detta bene, sta andando meglio poi ho visto la signora che si accasciata a terra, proprio davanti a me. Ogni volta che gioco con Garbine qualcosa succede, lo scorso anno l’ape e l’interruzione mi ha deconcentrata.. Ho fatto troppi errori fino alla fine del primo, poi nel secondo ho iniziato a carburare, sono come un diesel, ma non puoi regalare ad una giocatrice cosi’ un set.”
Le emozioni, i ricordi del Centrale sono sempre presenti
“E’ stata un’emozione molto grande. Non pensavo che mi prendesse così. Alla base di un amore c’è sempre un’emozione e questo è un evento dove esprimo il mio gioco migliore e il mio essere me stessa. CI sono emozioni che non trovi in un altro campo. Per me oggi era importante esserci. Correre giocare mi rende felice. Quando ho fatto qualche bel punto ed ho visto la gente esultare mi sono sentita trasportata indietro negli anni. ”
Comunque addio Parigi
“Di questo torneo mi porto dietro un’esperienza esaltante di una settimana con Arantxa Sanchez. Averla al mio fianco ascoltare i suoi consigli è stato un onore. E poi a livello tecnico ancora ci sono. Il mio tennis c’è e posso ancora competere a questo livello.”
E come sempre con Francesca classe 1980, ma ancora n.78 del mondo e per il momento n.2 d’Italia, si finisce a parlare del futuro.
“Non voglio pensare a decisioni future. Non ci penso per il momento, penso a preparare Wimbledon e poi basta guardare Venus che è alla ventesima partecipazione. E’ fantastica è un esempio per tutti. Dipende da come si vive il tennis. Come sposarsi, ci si ama spesso e qualche volta si odia. . Quando in novembre avevo iniziato la preparazione mi sono detta è l’ultima volta. Ora non so ancora perché non mi sento di avere finito. Sono ancora emozionata, vedremo dopo gli US Open.” (630)