ATP BARCELLONA : Rafael Nadal la seconda “decima”

(Foto Brigitte Grassotti)

da www.federtennis.it

Poteva realizzare tre “decima” Rafa Nadal in questo 2017. Per quanto riguarda le prime due – Monte-Catlo e Barcellona – missione compiuta. Con tutto il rispetto, però, per il “1000” del Principato ed il “500” in terra catalana il difficile arriva adesso – o meglio tra tre settimane (il Roland Garros scatta infatti domenica 22 maggio) – con una terza “decima”, quasi inimmaginabile, all’ombra della Tour Eiffel. Anche se prima il maiorchino ha altri due appuntamenti prestigiosi: Madrid, dove si è imposto quattro volte (l’ultima nel 2014), e soprattutto gli Internazionali BNL d’Italia di Roma dove ha già trionfato in sette occasioni, l’ultima nel 2013.

CHE TRIONFO SUL “SUO” CAMPO – Durante la cavalcata vincente nel Principato, lo scorso 20 aprile, i soci del Real Tenis Barcelona 1899 avevano deciso all’unanimità di intitolare il Centrale dell’Open Banc Sabadell al maiorchino: la “Pista Rafa Nadal”. E lo spagnolo li ha ripagati con il decimo successo (53 i match vinti complessivamente sulla terra catalana). Nadal non è certo il primo tennista a cui viene intitolato un campo prestigioso: basta citare il Philippe Chatrier e il Suzanne Lenglen al Roland Garros, la Rod Laver Arena e la Margareth Court Arena a Melbourne, l’Arthur Ashe Stadium di Flushing Meadows piuttosto che la pista Manolo Santana e quella Arantxa Sanchez Vicario a Madrid o lo Stadio Pietrangeli al Foro Italico. Ma Rafa è l’unico tennista che ha ottenuto questo riconoscimento pur essendo ancora in attività.

UN SUEÑOS … FRANCESE – ”Aver vinto sia Monte-Carlo che Barcellona è un inizio di stagione da sogno sul rosso” – ha detto Nadal -. Qui ho disputato una delle migliori partite dell’anno soprattutto perché sono tornato ad essere aggressivo con il diritto. Vincere dieci volte a Barcellona è qualcosa che sono riuscito a fare grazie al duro lavoro di tanti anni. Nella mia carriera è stato importante non dare troppa importanza né alle vittorie né alle sconfitte, prendendole entrambe con tranquillità. Ora mi riposerò per qualche giorno per recuperare in vista di Madrid che insieme a Roma per me è uno dei tornei più importanti”. Quindi un accenno al possibile “10” al Roland Garros: ”So che se voglio arrivare tra i primi quattro a Parigi dovrò vincere Madrid o Roma, ma so di poter vincere il Roland Garros anche se non sarò tra le prime quattro teste di serie”. Ha dovuto aspettare parecchio Rafa per incrementare il suo bottino di trofei, in pratica un anno: dal nono successo a Barcellona del 2016. In questa prima parte di stagione, fino al “1000” del Principato, lo spagnolo aveva incassato ben tre ko in finale: due da Federer (a Melbourne e Miami) ed una contro Querrey (Acapulco). Poi sono arrivati i successi back-to-back di Monte-Carlo e Barcellona, rispettivamente su Ramos-Vinolas e Thiem, ed il positivo bilancio stagionale si è ulteriormente incrementato: 29 vittorie contro 5 sconfitte e quinta posizione nel ranking.
Due “10” nel giro di una settimana quindi, roba da fantascienza. La “decima” che sogna Nadal, però, è quella sulla terra parigina dove il maiorchino si è imposto dal 2005 al 2008 ed ancora dal 2010 al 2014. Sul “Philippe Chatrier” solo due giocatori sono riusciti a batterlo: Soderling, negli ottavi del 2009, e Djokovic, nel quarti del 2015. Lo scorso anno, dopo aver letteralmente passeggiato nei primi due match, Nadal ha dato forfait al terzo turno contro il connazionale Granollers per il problema al polso sinistro che lo ha tenuto fuori fino ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.

I NUMERI DEL “SIGNORE DELLA TERRA” – In terra catalana Nadal ha messo in bacheca il trofeo numero 71 – su 106 finali disputate – risultato che lo piazza al quinto posto della classifica all-time preceduto solo da Jimmy Connors (inarrivabile con i suoi 109 titoli), Ivan Lendl (94), Roger Federer (91) e John McEnroe (77), mentre nella classifica dei tornei Masters 1000 lo spagnolo, a quota 29 trofei (di cui 22 sul “rosso”), è preceduto solo da Novak Djokovic con 30 (terzo è Federer con 26). E se la sfida per il GOAT – il virtuale titolo di più grande di tutti i tempi – vede Federer in netto vantaggio soprattutto dopo quanto fatto vedere in questa prima parte di 2017, se parliamo di terra battuta però non c’è proprio partita. Rafa è diventato il primo tennista nell’Era Open (cioè dal 1968) a vincere per dieci volte lo stesso torneo – e lo ha fatto 2 volte: a Monte-Carlo e a Barcellona – ed il primo giocatore a conquistare 51 titoli sulla terra, staccando definitivamente l’argentino Guillermo Vilas con 49 (ancor più lontani Muster con 40 e Borg ed Orantes con 30). E poi sul “rosso” il 30enne Mancino di Manacor vanta un bilancio pazzesco: 375 match vinti contro appena 34 sconfitte, che vuol dire una percentuale superiore al 92%. Certo, vincere per la decima volta lo Slam francese trasformerebbe il “signore della terra” in leggenda. (581)

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