Roger Federer come un’esperienza scientifica: il rovescio e le sue ali

backhand2Nell’articolo precedente ho cercato di analizzare il dritto di Roger Federer da un punto di vista inusuale per cercare di comprendere le caratteristiche che lo hanno reso nel tempo preciso, costante ed estremamente potente. L’oggetto di questo articolo sarà l’altro colpo fondamentale dello svizzero: il rovescio.

Si potrebbe affermare che sia un colpo da croce e delizia per Roger Federer considerato che sulla terra rossa ha messo in evidenza alcuni limiti quando doveva contrastare la palla mancina del dritto del maiorchino Rafael Nadal. In realtà quella accennata è da considerare una situazione particolare che non preclude le qualità dei due rovesci che Roger alterna in modo tatticamente ineccepibile. Essere costretti a colpire la palla costantemente sopra il livello della spalla con l’unica alternativa di indietreggiare è una condizione inconsueta che Federer ha dovuto fronteggiare raramente e, in modo accentuato, solo quando aveva dall’altra parte del campo Rafael Nadal. Gli è costata un passivo negli scontri diretti con lo spagnolo e qualche titolo sulla terra rossa ma non sminuisce la qualità dei colpi di rovescio che rimangono comunque bene al di sopra del livello medio dei giocatori professionisti.

L’aspetto biomeccanico non differisce nella sua funzionalità da quello del dritto. Anche in questo caso sembra che i pendoli e i relativi assi di rotazione si articolino in passaggi successivi in cui le velocità acquisite agevolano l’utilizzo di un pendolo più lungo in un’unica coordinazione finale. L’impatto, in questo caso senza l’ingombro del corpo, avviene davanti alla gamba destra sfruttando la lunghezza dell’intero braccio e il suo peso.

L’appoggio del piede destro consente la gestione dell’equilibrio al momento dell’impatto, che nel tennis è un momento fondamentale affinché minimi spostamenti non condizionino la precisione. Si tratta di frazioni di secondo. Un piatto corde di 98 pollici misura all’incirca 33 centimetri per 25; è quindi estremamente importante che minimi spostamenti sia in torsione, che in rotazione o traslazione, non compromettano la precisione al momento dell’impatto. Un elemento che non può smettere di ruotare è il proprio braccio perchè è lui che va a colpire la pallina, ma il resto del corpo se si muove potrebbe condizionare l’esito del colpo, spostando con sé il pendolo braccio racchetta; accellerandolo, rallentandolo, traslandolo sull’asse di rotazione e compromettendo così l’efficacia.

Roger-Federer-backhandPer cercare di non ruotare e migliorare statisticamente le percentuali dei propri rovesci Roger Federer adotta un accorgimento tecnico particolare sia nel rovescio slice che in quello classico. Il braccio sinistro che in fase di preparazione è appoggiato alla cuore della racchetta con la mano vien portato all’indietro, impedendo in questo modo alla spalla sinistra di ruotare e seguire il movimento del braccio destro. Il risultato estetico è quello di un’apertura di entrambe le braccia nei sensi opposti, come un’apertura alare.

L’effetto sull’efficacia del colpo sia slice che con rotazione coperta si manifesta in una riduzione degli errori poiché fermando la rotazione del busto si riduce la complessità del movimento e l’unica parte del corpo da controllare mentre viene indirizzata all’impatto è il braccio racchetta. Se le spalle ruotassero, infatti, il loro movimento andrebbe a incidere vettorialmente su quello del braccio con la conseguenza di rendere, per il cervello, i calcoli di coordinazione e timing più complessi e di difficile soluzione. In questo modo il campione svizzero riduce la complessità del gesto di quei fattori che non sono fondamentali (rotazione spalle, pronazione, movimento del polso, gestione dei pendoli) e può concentrarsi su quelli a cui il colpo è maggiormente sensibile: tempo e precisione. Inoltre la velocità del braccio, una volta che il suo movimento è relativamente meno influenzato da altri fattori, può essere progressivamente aumentata mantenendo un buon margine di sicurezza nell’esecuzione. Roger sia nel dritto che nel rovescio agisce come un riduttore di complessità.

Le ali nel rovescio dello svizzero sono presenti sempre ma sono più accentuate nei colpi di accelerazione o quando Roger cerca un vincente perché maggiore è la velocità del braccio e minori devono essere le interferenze di ogni tipo che possono ridurre il focus mentale sul movimento braccio racchetta. Con velocità rallentate in fase di palleggio è tutto molto più semplice.

Il movimento è più evidente nel finale quando l’apertura è massima ma è già evidente prima dell’impatto quando la spalla sinistra potrebbe cominciare a ruotare insieme alla destra, in questa fase inizia il movimento che si può definire di opposizione alla rotazione delle spalle. Nel momento in cui stacca la mano sinistra dal cuore della racchetta il braccio inizia il suo movimento in senso antiorario opposto a quello orario del braccio destro.

La consistenza del rovescio di Roger Federer consiste nell’abilità della mente umana di ridurre la complessità di un sistema e prendere in considerazione solo i fattori essenziali. Anche nel dritto lo svizzero sfrutta questo principio quando riduce un triplice movimento pendolare ad uno solo. Non di rado è una questione di dettagli: un battito d’ali la cui conseguenza sono diciotto slam. (2193)

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