Trofeo FAIP-Perrel 2017 : SARA’ JANOWICZ-HALYS, ATTACCO CONTRO DIFESA

Splendida finale al Trofeo FAIP-Perrel di Bergamo. Il polacco tiene a bada un Krajinovic troppo falloso con il dritto, mentre il francese supera il funambolico Golubev nonostante un passaggio a vuoto al momento di chiudere. I due offrono un contrasto di stili che garantisce spettacolo. Domenica si parte alle 16 con il super-show di AnimaVera.

Un giovane della Next Generation e un ex top-15 ATP. Poche altre combinazioni avrebbero reso più felici gli organizzatori del Trofeo FAIP-Perrel di Bergamo (64.000€, Play-It). A giocarsi il titolo saranno Quentin Halys, classe 1996, e l’atteso Jerzy Janowicz. Una finale per palati fini, degna di un torneo pieno di tradizione e nomi importanti. Dovesse vincere il francese sarebbe il terzo successo di fila per un transalpino, dopo quelli di Benoit Paire nel 2015 e Pierre Hugues Herbert nel 2016. In caso di vittoria di Janowicz, la Polonia farebbe il pieno dopo il successo di Iga Swiatek nel torneo femminile. In una giornata densa di pubblico ed emozioni, Halys ha battuto Andrey Golubev in una partita vivace, che il kazako d’Italia avrebbe potuto indirizzare diversamente se avesse sfruttato le tante situazioni di vantaggio. Avanti 3-1, poi 5-2, ha servito per il set sul 5-3 ma ha commesso un paio di errori di misura che lo hanno bloccato a due punti dal set. Nel tie-break era salito 4-2, ma ha commesso un gravissimo doppio fallo sul 4-3. Halys è stato bravo a giocarsi alla grande il setpoint, rispondendo profondo e andando a segno con il rovescio lungolinea. Quando il francese scippava il servizio a Golubev in avvio di secondo, si pensava che il match fosse ormai finito. E in effetti, con un Golubev un po’ spento, saliva 5-3 e 40-0. Quando tutti aspettavano la stretta di mano, ecco l’incredibile: Andrey cancellava i primi due matchpoint, poi arrivavano tre doppi falli consecutivi di Halys che lo rimettevano in partita. Il kazako annullava un altro matchpoint sul 5-6 e, sullo slancio, saliva 3-0 nel tie-break. A quel punto, la bravura del francese – soprattutto in fase difensiva – emergeva tutta. Sei punti consecutivi erano il prodromo al successo, che arrivava al sesto matchpoint. Per Halys sarà la terza finale in carriera in un torneo Challenger dopo quella vinta a Tallahassee e quella perduta a Fairfield, entrambe negli Stati Uniti. Per lui è la prima finale sul suolo europeo e lo lancia verso il traguardo minimo del 2017: un posto tra i top-100 ATP. Certo, dovrà evitare i clamorosi passaggi a vuoto come quello che ha rimesso in pista Golubev. Janowicz non lo avrebbe mai perdonato.

JANOWICZ PICCHIA SULLA FERITA
Nella seconda semifinale, il polacco ha tenuto a bada un Filip Krajinovic in grande difficoltà con il dritto. Il campo veloce ha messo a nudo un’apertura un po’ costruita. Janowicz lo sapeva e ha picchiato sulla ferita. Come se non bastasse, è stato inavvicinabile al servizio. Non ha concesso l’ombra di una palla break e si presenta in finale senza aver mai perso il servizio. Ma se il rendimento in battuta era prevedibile, il 26enne di Lodz ha colpito per la solidità nei colpi da fondocampo. Nei primi game, il serbo ha provato a giocare traiettorie alte e cariche di topspin per tenere Janowicz lontano dalla riga, ma i rimbalzi bassi non lo hanno aiutato. E così si è trovato senza alternative, tanto da dover ricorrere a diversi serve and volley per uscire dall’odissea dello scambio da fondocampo. Un break all’ottavo game decideva il primo set, in cui Krajinovic raccoglieva appena due punti in risposta. Nel secondo provava a restare a galla, cancellava diverse palle break, e sul 3-2 aveva una minuscola chance. Servizio Janowicz, 15-30, entrava nello scambio ma commetteva un banale errore di dritto. A quel punto guardava sconsolato il suo coach e il body language cambiava, in negativo. Da lì in poi non avrebbe più raccolto un game. Nel frattempo è terminato il doppio, con il successo dei favoriti Julian Knowle e Adil Shamasdin, i quali hanno mostrato una superiorità piuttosto netta rispetto Marcan-Weissborn, soprattutto nel giocare i punti importanti. Il canadese di origine keniota è stato il migliore in campo giocando alcune volèe spettacolari, sia di tecnica che di puro contenimento. A quasi 35 anni, può provare a salire ancora nel ranking di specialità (attualmente è numero 73). Magari potrà dargli una mano l’eterno Knowle, che a quasi 43 anni continua a giocare con la passione di un ragazzino.

DOMENICA SHOW + FINALE
Ma è tempo di pensare al gran finale. L’appuntamento, come tradizione, è alle ore 16 per lo spettacolo di presentazione, in cui l’equipe di AnimaVera, storico partner del torneo, regalerà grandi emozioni al pubblico con musica, balli e tante sorprese. Al termine dello show, l’ingresso in campo dei giocatori per un match che promette scintille. L’attacco furioso del polacco contro la strenua difesa del francese sono garanzia di spettacolo. Bergamo ha risposto presente anche quest’anno.

SABATO 25 FEBBRAIO
TROFEO FAIP-PERREL (64.000€, Play-It)

Semifinali Singolare
Quentin Halys (FRA) b. Andrey Golubev (KAZ) 7-6(5) 7-6(4)
Jerzy Janowicz (POL) b. Filip Krajinovic (SRB) 6-3 6-3

Finale Doppio
Julian Knowle / Adil Shamasdin (AUT-CAN) b. Dino Marcan / Tristan Weissborn (CRO-AUT) 6-3 6-3 (734)

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