I record, soprattutto nello sport, sono fatti per essere battuti: se poi si parla di Serena Williams, è anche fisiologico aspettarsi che la storia del tennis prima o poi venga riscritta. Il destino ha scelto l’Australian Open e una nuova finale contro la sorella Venus per consegnare a Serena, definitivamente, le chiavi dell’Olimpo del tennis di cui la Williams sarà d’ora in poi regina indiscussa: con la vittoria di oggi la statunitense agguanta il 23esimo Slam della sua lunghissima e fortunata carriera, superando così Steffi Graf, i cui 22 Major avevano rappresentato fino ad oggi il record dell’Era Open. In secondo piano oggi, ma non meno importante, il fatto che i punti conquistati permetteranno a Serena di superare già da lunedì la tedesca Angelique Kerber, riprendendo il primo posto in classifica mondiale.
La finale di oggi metteva in campo, una di fronte all’altra, le due sorelle Williams sui campi del primo Slam stagionale ben 19 anni dopo la loro prima sfida australiana: ma se a vincere allora fu Venus (7-6 6-1), a dominare oggi è stata Serena, che con un periodico 6-4 ha portato a casa il titolo e la storia.
Nonostante la più che ventennale esperienza delle due, a farla da padrone nel primo set è stato il nervosismo, che ha portato entrambe le giocatrici a non esprimersi al meglio soprattutto al servizio: ne è risultata un’altalena di break e controbreak che ha innervosito ulteriormente Serena (tanto da farle rimediare un warning per aver rotto una racchetta), che è stata comunque la prima a tenere i nervi saldi nei momenti importanti, tenendo il servizio sul 5-4 e mettendo così in ghiaccio la prima frazione per 6-4.
Di poco dissimile la seconda frazione, in cui, dopo alcuni games interlocutori, è stata ancora una volta la minore di casa Williams a cambiare marcia, mettendo sempre più pressione sul servizio della sorella e strappando il break che le è valso il 6-4 finale.
L’obiettivo di Serena è puntato ora su Margaret Court, la giocatrice più vincente di tutti i tempi con all’attivo ben 24 titoli Slam, contro cui la statunitense potrà tentare l’assalto già al prossimo Roland Garros.
Iolanda Gambuzza (1051)