Mentre la maggior parte dei miei colleghi si dilungherà nel tessere le lodi dei due campioni in finale per l’ennesima volta a distanza di moltissimi anni, come spesso mi succede mi viene da guardare certi eventi da un altro punto di vista.
E’ l’abitudine al pensiero divergente di cui tutti tessono le lodi, ma di cui tutti poi hanno timore. Mi soffermavo pertanto a guardare le statistiche dell’ IBM Slamtracker un computer che tiene conto di tutto: i classici colpi vincenti, gli errori gratuiti, gli ace, il totale dei punti, insomma tutto quello che può servire per analizzare con cura una partita di tennis. La mia attenzione però era attratta da un altro dato, quello relativo al numero dei metri percorsi. Così ho scoperto, con mia sorpresa, che i due svizzeri hanno rispettivamente percorso, in tutto l’arco della partita di semifinale (cinque sets), 1320 m Wawrinka e 1247 m Roger Federer. Sono stati in campo tre ore e quattro minuti. Praticamente hanno impiegato tre ore e quattro minuti per percorrere meno di 1 km e mezzo. Sono andati alla Coop sotto casa a comprare il pane, scattando ogni sette o otto metri. Perché è vero che ci sono gli scatti, peraltro relativamente brevi, e scambi più lunghi ma ci sono anche molte pause e la possibilità di bere e assumere integratori. Quindi tre ore per arrivare alla Coop vicino casa mi sembrano comunque tante. In ogni caso non indicano uno sforzo irrecuperabile nell’arco delle 24 ore, figuriamoci in 48.
È andata addirittura meglio a Serena Williams, la quale ha chiuso il match che la vedeva opposta alla Lucic Baroni percorrendo solamente 376 m. Confesso che mi è scappato un sorriso ironico. 376 m! Non ha corso nemmeno un 400 m sulla pista di atletica. Le ci sono voluti 50 minuti.
Si potrebbe obiettare che si tratti di casi eccezionali dovuti al fatto che i giocatori in questione giocano su pochi punti, cercando di chiudere il punto Il prima possibile. Ma anche prendendo la partita di Federer con Nishikori le cose non sembrano cambiare molto. Eppure il giapponese è un tennista che cerca di prolungare gli scambi. Anche qui l’aspetto atletico di questo sport ne esce con indicazioni che danno da pensare. Federer ha percorso 2819 m in tre ore e 23 minuti. Nishikori ne ha corsi pochi di più: 2899. Un fondista i primi tre km li usa per riscaldarsi.
Ma prendiamo due giocatori noti per scambiare molto o comunque di più di quelli che abbiamo appena preso in considerazione. Tennisti che hanno meno colpi vincenti e che quindi sono costretti a gestire scambi più prolungati. Lorenzi contro Troiki è durata tre ore e 47 minuti; i due hanno percorso rispettivamente 3816 m e 3555 m. Siamo su un mezzofondo corso in quasi tre ore e mezza.
Seppi vs Kyrgios: cinque set con il quinto terminato 10 a 8: l’italiano supera di poco i 3000 m, 3165 e l’australiano si ferma a 2848.
Mi sembra abbastanza evidente il motivo per cui Thomas Muster terminate le partite se ne andava di corsa a Nizza da Montecarlo. Forse anche per questo che Nadal è sempre in movimento sul campo da tennis, per evitare di freddarsi troppo.
Si può fare però anche un’altra considerazione, ovvero che lo sport del tennis si basa sui colpi, ed è molto poco atletico. Nel senso che richiede uno sforzo fisico non eccessivo facilmente recuperabile nell’arco di 24 ore e all’interno della stessa partita, con la dovuta gestione dello sforzo. È difficile vincere sulla resistenza. Si può essere atleticamente preparati e arrivare bene sulla palla ma poi non essere in grado di reggere uno scambio sostenuto se l’avversario a una maggiore facilità nel colpire. Questa facilità è anche relativamente facile da distinguere: è sufficiente guardare la struttura morfologica di un fondista e quella di un tennista, entrambi vincenti.
Prendiamo Ole Einar Bjørndalen sciatore di fondo: otto medaglie olimpiche d’oro, 20 mondiali di biathlon, più altre 29 medaglie tra bronzi e argenti. Se i dati di Wikipedia sono corretti il norvegese è alto 1 m e 78 e in peso forma si aggirava intorno ai 65 chili. Circa 20 chili in meno di Roger Federer, il quale per fortuna sua si ferma a poco meno di tre km percorsi in tre ore. Non andrò oltre con questi paragoni i quali, salvo casi eccezionali, danno indicazioni probabilistiche molto chiare su come determinate morfologie possono portare vantaggi in uno sport e svantaggi in un altro. E non ci si può fare niente, non si possono modificare oltre certi valori.
Dovrebbero dirlo anche al commercialista che tutte le volte cerca di starmi dietro, invano, perché ha un piccolo vantaggio quando giochiamo a tennis. Un chilo in più di struttura sono circa due secondi in più a km. Senza contare che se cerca di starmi dietro rischia di scoppiare. La comprensione razionale e la migliore attività che l’uomo possa avere scoperto perché annienta l’esaltazione, impedisce la creazione di miti, bensì fornisce spiegazioni chiare, precise, che riportano a una consapevolezza della propria natura e alla comprensione della sostanziale uguaglianza degli uomini al di là delle loro differenze e delle loro attitudini. Attitudini che potremmo anche chiamare fortune: perché nessuno controlla il proprio DNA per ora, si nasce quindi predisposti per uno sport o invece per un altro per un semplice caso, e servono più predisposizioni, spesso.
Suggerirei, non me ne vogliano, considerato che credo di avere diversi detrattori, oltre a un esame metrologico e volumetrico, la densitometria ossea comparata. La densitometria è quell’analisi che viene usata per scoprire l’osteoporosi. Sui tennisti potrebbe fornire indicazioni molto interessanti. Magari da una chiave in più per spiegare i motivi per cui Gianluigi Quinzi fatica a trovare i colpi vincenti, come sostiene il buon Jacopo Lo Monaco. O il motivo per cui Camila Giorgi, nonostante un’ottima preparazione atletica, ha esecuzioni più incostanti per precisione e continuità. Il tennis juniores è in fondo più improntato all’aspetto atletico, si compete più correndo che colpendo, il passaggio può quindi risultare molto difficoltoso per coloro che hanno morfologie anche minimamente poco adatte a una determinata attività. Con tutti i soldi che si spendono in questo sport una densitometria ossea si potrebbe anche fare.
Non rimane che prepararci a guardare le semifinali di domani. Sapendo che difficilmente verranno corsi più di quattro km. Chi mi legge ne faccia qualcuno in più a passo svelto, potrà dire di averli corsi più velocemente di Serena Williams e Roger Federer. Poi fa bene alla salute. (1156)