Dopo la partita con Lucie Safarova un giornalista durante la conferenza stampa si è permesso di definire il tennis della reginetta Serena Williams “scrappy”. La tennista si è indignata e ha chiesto che gli venissero fatte le scuse da parte del giornalista. Quale grande offesa si rechi dietro la parola inglese “scrappy” rimane un mistero. Google fornisce come traduzione “sconnesso”, “frammentario”. Anche la Garzanti indica la soluzione dell’aggettivo con gli stessi termini italiani “sconnesso”, “frammentario”. Aggiunge come significato familiare americano “combattivo”, “battagliero”, “determinato”.
Rimane pertanto un mistero sapere cosa abbia realmente capito la tennista. Non è nemmeno necessario entrare nel merito della partita per capire che non c’è nessuna offesa nella parola che è stata usata dal giornalista. Anzi nella seconda accezione, quella di combattivo e battagliero, è addirittura da considerarsi un complimento. Inoltre non ci sarebbe niente di offensivo se la qualità del gioco agli occhi del giornalista fosse sembrata un po’ frammentaria. Ma la prima donna del tennis se l’è presa e ha chiesto allo sventurato giornalista di scusarsi il quale ha deciso di accondiscendere alla sua richiesta.
Rimangono molte perplessità sul comportamento della tennista la quale subito dopo ha ribadito di aver giocato un grande match, come per cercare di rinvigorire il suo ego scalfito evidentemente dalla possibilità di poter giocare in modo frammentario. Molte persone giocano uno “scrappy tennis”, me compreso. Probabilmente tutti i fans di serena giocano uno “scrappy tennis”: a volte entrano dei bei colpi e poi in alcuni periodi di vuoto quattro o cinque vanno a rete, o lunghi, o laterali.
Lo “scrappy tennis” è dei più, è della massa, della maggioranza. Di tutti coloro che non hanno la possibilità o le qualità fisico atletiche per giocare un tennis diverso. Queste persone pagano il biglietto e indirettamente anche i premi partita dei grandi tennisti vincenti. Non c’è niente di male né tantomeno di offensivo nel giocare uno “scrappy tennis”. Sono orgoglioso del mio “scrappy tennis”.
Sarei meno orgoglioso se avessi un cervello che lavora in modo troppo discontinuo e magari fa dimenticare il significato o i significati di alcune parole. Ma le società contemporanee funzionano in questo modo: chi ha la possibilità di diventare miliardario si può permettere anche di sentirsi offeso per un nonnulla.
Non rimane che augurare un buon “scrappy tennis” a tutti Serena Williams compresa.