17-19 Dicembre 1976, un weekend che difficilmente gli appassionati di tennis e tutti gli italiani potranno dimenticare: a Santiago del Cile l’Italia conquistava la sua prima (e finora unica) Coppa Davis. Artefici della vittoria furono Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti e Tonino Zugarelli, guidati dalla panchina da Nicola Pietrangeli, presente in Cile in qualità di capitano non giocatore.
L’Italia arrivava a giocarsi quella finale dopo averne perse altre due (1960 e 1961) e purtroppo nel corso della sua storia ne perderà altre quattro (1977, 1979, 1980 e 1998), per cui quella vinta nel 1976 rimarrà l’unica su ben sette finali disputate. Dei quattro moschettieri protagonisti di questa storica impresa, ben tre (ad eccezione di Zugarelli) ricopriranno il ruolo di capitano non giocatore: il più fortunato in questo ruolo è stato sicuramente Corrado Barazzutti, protagonista insieme a Pennetta, Schiavone, Errani e Vinci di un ciclo più che fortunato in Fed Cup.
Di quell’impresa, giocata in un’altra epoca, in altre condizioni politiche e di gioco e in un’altra mentalità, rimangono e rimarranno sempre indelebili lo spirito di sacrificio e l’attaccamento alla maglia che accompagnarono i nostri giocatori in campo e che rappresentano tutt’oggi un esempio per le nuove generazioni, in un’epoca in cui la Coppa Davis viene spesso considerata a margine del circuito maggiore ma di cui, per fortuna, tutti sembrano avere ancora chiara l’importanza.
Iolanda Gambuzza
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