BNP PARIBAS MASTERS : Andy Murray una vittoria voluta fino in fondo

(Foto Patrick Boren)
Risultato :
[2] (GBR) A.Murray b.(USA) J.Isner 63 67 64

E’ stata una vittoria sofferta, ma voluta e cercata fino in fondo. Come un modo per onorare il primato nel ranking mondiale. Una lotta durata due ore e diciassette minuti prendendosi ace e vincenti a più di duecento all’ora, ma mettendosi dietro e cercando di rispondere senza mai cedere allo sconforto. Oggi il servizio di Isner marciava preciso come non mai. Diciotto aces, totale nel torneo 106 ed annuale a 1159, ma soprattutto 74% di prime, una percentuale altissima alla quale il britannico tentava di opporsi come poteva. Conquistato il primo set con un break grazie a due riposte miracolose ed un errore a rete di Isner, Murray calava di livello nel secondo durante il quale salvava 6 break-point e non arriva mai a trenta sul servizio dell’americano.
Il tie-break andava ad Isner grazie ad un doppio fallo del n.1 del mondo. Il mini break era decisivo e si andava al terzo per la felicità del pubblico che più che sostenere Isner voleva vedere ancora tennis.  Il set decisivo iniziava nel segno di Andy che aveva una prima palla break sul 2/1 e poi una successiva sul 3/2 la seconda annullata con un ace a 223 km/h. A differenza della seconda frazione Andy teneva il servizio senza difficoltà. Sul 4/5 era Isner a commettere un doppio fallo, rimediato con un ace, ma questa volta la prima non entrava. L’americana seguiva a rete la seconda , ma Murray guadagnava il match-point con un passante per poi chiudere con una risposta al corpo che costringeva Isner a mettere la volée in rete.  Isner rimane numero americano per il quinto anno consecutivo  e grazie alla finale di oggi termina la stagione al n.19, settimo anno di permanenza nella top-20 si aggiudica la speciale classifica annuale degli ace, (1159), già vinta nel 2010/2012 e 2013.
Murray porta con la vittoria di oggi il vantaggio su Djokovic a 405 punti e incornicia il terzo Masters 100 della Stagione(dopo Roma e Shangai) il quattordicesimo in carriera e diventa il terzo britannico a vincitore a Bercy dopo Tim Henman nel 2003 e Greg Rusedski nel 1998. (664)

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