Fonte www.federtennis.it
(Foto Patrick Boren)
Sono Serena-Pliskova e Kerber-Wozniacki le semifinali femminili degli Us Open in corso sul cemento di Flushing Meadows, a New York che si disputeranno nella notte italiana. L’ultima a staccare il pass è stata Serena Williams: la statunitense, numero uno del mondo, si è imposta per 62 46 63 sulla rumena Simona Halep, quinta favorita del seeding.
SERENA NON MOLLA – Arrivata fino ai quarti senza perdere un set, e senza cedere mai la battuta, la numero uno del mondo ha trovato una degna avversaria in Simona Halep. Ed un ottimo test per la spalla destra che ancora le aveva dato problemi all’inizio del torneo. La 25enne di Costanza – ancora a caccia del suo primo titolo Slam (in carriera ha giocato una sola finale Major, al Roland Garros del 2014, stoppata dalla Sharapova) – agli Us Open si è distinta solo lo scorso anno quando è arrivata fino in semifinale, poi stoppata da Flavia Pennetta. Ma la Williams a Flushing Meadows punta al settimo titolo e a difendere il trono. Serena parte subito forte: tre ace già nel primo gioco e poco dopo è già 3-0. Serena prova a rientrare ma il primo parziale è americano. La Williams prova a staccare la sua avversaria anche in avvio di seconda frazione ma Simona non molla e nel terzo gioco strappa la battuta a Serena (primo break incassato nel torneo dalla numero uno del mondo). La rumena difende il vantaggio con i denti e già sul 5-2 potrebbe pareggiare il conto dei set ma una Serena, diventata improvvisamente nervosissima, si salva. Due game più tardi però il secondo set finisce nelle mani della Halep. Nella frazione decisiva Serena approfitta di un passaggio a vuoto di Simona per strapparle la battuta al quarto gioco: l’americana ritrova la calma, la rumena appare un po’ stanca e la Williams archivia la sfida per 62 36 64 con un servizio vincente.
Grazie a questo successo, 309esimo match vinto in uno Slam (contro 42 sconfitte), la vincitrice di 22 trofei Major ha ritoccato il primato dell’Era Open, strappato durante il torneo a Martina Navratilova (306 vittorie contro 49 sconfitte). La sei volte campionessa degli Us Open (1999, 2002, 2008, 2012, 2013 e 2014) non può permettersi alcuna distrazione se vuole conservare il trono e difenderlo dall’assalto della Kerber. Stando così le cose per mantenere lo scettro nelle sue mani deve arrivare almeno in finale. Sulla sua strada c’è Karolina Pliskova, battuta in due set nell0unico precedente, due anni fa negli ottavi a Stanford.
NON E’ MAI TROPPO TARDI – Soprattutto se hai 24 anni. Non era mai riuscita ad andare oltre il terzo turno in uno Slam la Pliskova (Australian Open 2015 e 2016, Us Open 2014). Ma a New York la ceca, numero 11 del ranking mondiale e 14esima testa di serie, ha ampiamente rimediato raggiungendo le semifinali. E non ha nemmeno faticato più di tanto per battere nei quarti per 62 62 Ana Konjuh, 18enne di Dubrovnik, numero 92 del ranking mondiale, vera rivelazione del torneo. E’ pur vero che Karolina non ha concesso nemmeno una palla break in tutto il match e che nel primo set ha perso un punto soltanto quando è stata costretta a servire una “seconda”. Ma la croata ha dato quasi l’impressione di sentirsi appagata rendendo molto più facile il compito alla 24enne di Louny, che sta dimostrando quella stessa condizione psico-fisica che le ha permesso poco più di un paio di settimane fa di conquistare a Cincinnati il titolo più importante della sua carriera, dando in finale una grossa delusione alla Kerber lanciata alla conquista dello scettro mondiale.
Mi aspettavo una partita più complicata – ha detto la Pliskova -. Il break ottenuto subito all’inizio mi ha aiutato. E battere Venus nel turno precedente annullando un match-point mi ha dato molta fiducia. E’ una sensazione splendida essere in una semifinale Slam: davvero non credevo potesse succedere qui”. Prossima avversaria per lei, Serena.
NEW YORK I LOVE YOU – Già definita la semifinale della parte bassa del tabellone: la giocheranno giovedì Angelique Kerber e Caroline Wozniacki (7-5 per Angie il bilancio dei precedenti). Per entrambe New York è un posto speciale. Proprio a Flushing Meadows, nel 2011, da numero 92 del ranking mondiale, la Kerber arrivò in semifinale (superando nei quarti Flavia Pennetta in un match drammatico, giocato per colpa della pioggia sul Court 17) prima di arrendersi alla futura vincitrice del torneo Sam Stosur. Quello fu solo l’inizio di una nuova fase della carriera per la tedesca. Due anni prima era toccato alla Wozniacki mettersi in mostra nella Grande Mela raggiungendo, a 19 anni appena compiuti, la sua prima finale Slam, stoppata poi sul più bello dalla rientrante Kim Clijsters.
IL SOGNO – Questa volta per la Kerber la posta è ben più alta di una possibile terza finale Major stagionale. Il sogno di Angie è infatti quello di riuscire a strappare lo scettro mondiale a Serena Williams: al momento il sorpasso è virtualmente già avvenuto e l’americana per restare in corsa deve almeno raggiungere la finale (e nel caso la Kerber raggiungesse la finale, la Williams dovrebbe vincere il titolo per restare numero uno). In questa stagione la Keber ha vinto Australian Open (primo Slam in carriera, battendo Serena) e Stoccarda (dove ha bissato il titolo del 2015) ed è stata finalista a Brisbane (battuta da Azarenka), Wimbledon (sconfitta da Serena), Giochi Olimpici di Rio (un ko inatteso e doloroso contro la portoricana Monica Puig) e Cincinnati (stoppata da Pliskova, che le ha negato la gioia del trono mondiale). Cresciuta nel mito di Steffi Graf ora angelique ha la possibilità di misurarsi con il suo idolo, diventando la prima tedesca a salire sul trono mondiale dai tempi della fuoriclasse di Mannheim (1997). Interrompendo il regno di Serena che dura ininterrotto da 186 settimane.
IL RITORNO – Starà pure sfogliando la margherita per decidere se smettere con il tennis o continuare Caroline – almeno a prestare ascolto alle dichiarazioni di papà Piotr -, intanto però è in semifinale agli Us Open. L’ex regina del tennis mondiale, attualmente scesa al numero 74 del ranking Wta, ha avuto un pizzico di fortuna dalla sua nei quarti contro la lettone Anastasija Sevastova, infortunatasi alla caviglia praticamente ad inizio match rispondendo al primo servizio della danese, ma “Caro” ci ha messo parecchio del suo per arrivare al penultimo atto. E ritornare “Wall-zniacki”. Per la prima volta in questa stagione a dir poco travagliata (vedi l’infortunio al piede), la 26enne di Odense ha vinto cinque partite di fila e guarda caso è successo a New York, proprio nel Major dove ha giocato le sue due uniche finali Slam (2009 e 2914) e dove per l’ultima volta aveva raggiunto i quarti, due anni fa.
RISULTATI QUARTI – (1) S.Williams (USA b. (5) Halep (ROU) 62 46 64, (14) Kar.Pliskova (CZE) b. Konjuh (CRO) 62 62; (926)