ROLAND GARROS : Novak Djokovic “E’ stata come un’esperienza extrasensoriale”

Foto Patrick Boren)
“E’ stata come un esperienza extra sensoriale. Mi è capitato poche volte nella mia carriera. A causa delle emozioni che partivano da dentro sentivo il mio corpo andava da solo come con il pilota automatico. E’ poi ovviamente sul campo ho realizzato l’importanza del momento. In più avevano giocato tre ore e sto avendo una stagione lunga ed ero esausto. L’ultimo punto è quello in cui senti di andare con il pilota automatico. Ho provato la stessa cosa contro Nadal in Australia nel 2009 quando giocammo per più di sei ore. E tra il 5-2 ed il 5-4 tanti pensieri e tante emozioni hanno iniziato a riempirmi dentro. Doppio break avanti stavo già pensando a tutte le possibili emozioni e sensazioni. E poi ritrovarsi all’opposto con l’ansia di non riuscire a finire il match. Ma mi sono detto per sollevare un trofeo come questo bisogna andare oltre tutte le emozioni e dare il massimo in un giorno preciso. E poi la gioia esplode esplode come non mai.”
Felice e rilassato Novak Djokovic commenta le sensazioni e la partita che l’ha visto, primo giocatore dal 1969 ad essere campione in carica nei 4 Slam, scrivere la storia del tennis.
“Tante cose mi sono passate in testa da quando sono arrivato a Parigi, ma sentivo che l’atmosfera era diversa. Le relazioni con i tifosi, con l’organizzazione con la folla, sentivo che quest’anno tutto era differente. Come ogni anno speravo che questo fosse l’anno buono, ma il supporto l’amore che sentivo intorno mi dava la sensazione che questo fosse l’anno buono. Lo stesso tipo si sostegno che ho sentito in campo oggi. Sono entrato in campo ben preparato. Ho vinto il primo gioco e poi ho perso 4 game in fila. Ero un po’” nervoso e mi ci sono voluti alcuni giochi prima di trovare il ritmo e iniziare a giocare nel modo in cui mi ero preparato.. Questo è successo all’inizio del secondo e fino al 5-2 del quarto. E’ stato un tennis senza difetti? Mi sentivo di star giocando ad un livello alto e di stare mettendo una grande pressione sul servizio di Andy. Sono sceso in campo sapendo che per sollevare il trofeo oggi avrei dovuto dare tutto in ogni parte del gioco. Non ho sentito la pressione; Forse ho pensato che tutto era facile e sul 5-2 ho giocato un brutto game. Poi sui primi due match point forse ho avuto un attimo di emozione. Noi ci alleniamo per giocare al massimo in ogni momento e non si deve tenere conto del passato perché non si può cambiare . SI deve pensare al prossimo punto. Quindi mi sono concentrato sul servizio e sulla mia posizione in campo. Nell’ultimo punto nn mi ricordo cosa è successo. E’ uno di quei momenti in cui cerchi solo di stare li, mi sembrava che la mia anima fosse fuori di me ad essere il mio corpo giocare gli ultimi tre, quattro scambi., andando a destra e sinistra e sperando che Andy faccia uno sbaglio, che è poi quello che è successo.  Un momento emozionante. Uno dei più belli della mia carriera.” (1069)

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