Alle 15 scoccherà l’ora della finale femminile di questa sfortunata (causa pioggia) ed emozionante edizione del Roland Garros. A giocarla il vecchio e il nuovo del tennis femminile: se da un lato della rete ci sarà infatti l’onnipresente e sempreverde Serena Williams, che con la fame agonistica che la contraddistingue cercherà l’ennesimo alloro della sua infinita bacheca, dall’altro troveremo una delle rappresentanti del nuovo che avanza, la spagnola Garbine Muguruza, a caccia del primo grande successo della sua giovane carriera.
Partiamo da Serena Williams: ogni presentazione della numero uno del mondo è superflua, visto che i numeri, che tutti gli appassionati conoscono a memoria, bastano già per far capire chi, per esperienza, ranking e levatura di gioco, appaia come la naturale favorita a sollevare il trofeo questo pomeriggio. Per chi avesse perso il conto, basti ricordare alcuni numeri: 1, come la sua attuale posizione nel ranking; 70, come i titoli WTA vinti in carriera; 21, come i trofei Slam attualmente presenti nella sua bacheca; 3, come i titoli conquistati finora a Parigi. Parlando proprio del Roland Garros, ad onor del vero bisogna ricordare come questo sia lo Slam che meno soddisfazioni ha riservato in carriera a Serenona: non solo per l'”esiguo” numero di vittorie (“appena” tre) ma anche perché, dopo il primo successo datato 2002, la Williams ha dovuto aspettare ben 11 anni per tornare a trionfare sullo Chatrier. Le altre due vittorie, targate 2013 e 2015, sono da collocare in un lasso di tempo in cui la statunitense si è scoperta anche amante della terra rossa. Ma che Serena Williams dobbiamo aspettarci oggi? Le incognite sono molte. Se infatti l’inizio di questo torneo le ha sorriso, permettendole di macinare vittorie su vittorie in modo molto netto, è altrettanto vero che le ultime due partite (contro Putintseva e Bertens) hanno messo in luce molte lacune nel suo gioco, complice anche qualche acciacco fisico.
Se c’è una giocatrice che può approfittare di un momento down della Williams è proprio Garbine Muguruza, che con la statunitense ha più di qualche conto in sospeso. Classe ’93, due titoli WTA in carriera, Garbine e’ la terza spagnola di sempre a raggiungere l’atto conclusivo dello Slam parigino. Il suo cammino nel torneo è stato abbastanza agevole, come dimostra anche la facile vittoria di ieri contro Sam Stosur, finalista qui nel 2010. A fare la differenza potrebbe essere anche la voglia di riscatto, visto che è stata proprio Serena a negarle lo scorso anno la prima gioia Slam sull’erba di Wimbledon (6-4 6-4).
Per quello che valgono i precedenti alla vigilia di un match tanto importante, ricordiamo che la Williams conduce per 3-1, ma che la Muguruza si è aggiudicata l’unico scontro al Roland Garros battendo Serena in due set (6-2 6-2) al secondo turno nel 2014.
Non resta che aspettare qualche ora e scoprire se, dopo un match che tutti ci auguriamo possa essere emozionante, vedremo la Williams riconfermare la sua supremazia e scrivere ancora la storia con il 22 esimo Slam (come la divina Steffi Graff) o se assisteremo all’affermazione di una delle promesse più concrete del tennis femminile, per la gioia della Spagna che, dopo tanti anni, riconquisterà Parigi in campo femminile.
Iolanda Gambuzza (862)