F.Fognini[16] b. A.Kuznetsov 26 16 64 61 97
Ha vinto con il cuore,ma anche con la qualità del gioco. Fabio Fognini sotto di due set a zero contro l’americano, ma nato a Kiev , Alex Kuznetsov ha saputo rimontare combattendo oltre che contro l’avversario con i suoi demoni personali che gli complicano il gioco oltremisura. Ma Fognini é cosi. . Amato dal pubblico, nel campo 18 non c’era un posto libero e la terrazza che lo sovrasta era anch’essa piena all’inverosimile, Fabio é riuscito a ribaltare un match con il carattere del vero campione. Completamente assente nei primi due set “Non riesco nemmeno ad arrivare a tre” diceva nei soliloqui rivolto al suo angolo, dove un paziente Perlas non smetteva un attimo di incitarlo. Fabio ha saputo reagire e dopo avere vinto il secondo 64 non é stato più in pericolo. C’é stato solo l’episodio del penalty point sul 2 pari del quinto che poteva costargli l’incontro.. Dopo essere stato già ammonito per avere fatto nel secondo set le corna all’avversario che aveva preso un nastro, Fabio sullo 0-30 ha sbattuto la racchetta per terra. Abuse of racket e 0-40. Il supervisore che prudentemente assisteva al match dirà a Fognini “A Wimbledon i campi sono di cristallo e la racchetta non si sbatte. “ . “Fumiamocela alla fine del torneo questa erba cosi’ ci rilassiamo tutti “ dirà di avere risposto Fabio, anche se a noi sembra più una boutade che altro. Con Kuznetsov che serviva sempre oltre i 200 km/h trovarsi sotto 2-3 e break poteva essere la fine del match. Cosi non era. Fognini reagiva immediatamente e faceva il controbreak. Poi si andava avanti con i servizi, con l’azzurro che si trovava due volte consecutive 30-00 a due punti dalla vittoria. Kuznetsov tirava fuori dal cilindro due/tre prime imprendibili e rimetteva lo score in parità. Sull’8/7 finalmente due match-points per Fabio. Il primo era quella buono, secondo turno dopo 3 ore e 9 minuti di gioco. (1055)