Si è conclusa da poco a Pesaro la prima conferenza stampa dei quattro azzurri che, guidati dal capitano Corrado Barazzutti, affronteranno la Svizzera orfana di Roger Federer e Stanislas Wawrinka. Il primo a parlare è proprio il capitano, che rompe il ghiaccio mostrando tutto il suo ottimismo per l’imminente sfida:“Essere favoriti è positivo, ma i ragazzi sanno che in Coppa Davis nulla è mai semplice. Indipendentemente dalle assenze nella squadra svizzera, dobbiamo essere concentrati al massimo per vincere e per qualificarci ai quarti.Ripeto, noi dobbiamo dare il meglio al di là del fatto che di fronte non ci sono Federer, che si è operato al menisco, o Wawrinka.
Gli fa eco Marco Cecchinato, n.90 del mondo, che si è detto entusiasta ed emozionato di quella che sarà la sua prima volta in Davis “E’ la mia prima convocazione ed allenarmi con giocatori della levatura di Seppi, Bolelli e Lorenzi non può che farmi bene. Spero di far tesoro di questa bellissima esperienza e che mi serva per il prosieguo della stagione”.
Capitan Barazzutti ha voluto spendere anche qualche parola sull’assenza di Fabio Fognini, uno dei grandi attesi della vigilia e costretto a dare forfait a causa di un infortunio: “Dispiace per l’assenza di Fabio, che non è recuperabile a causa dell’infortunio riportato nella trasferta in Sudamerica. La squadra è comunque competitiva e ben attrezzata e qui con noi c’è un giovane come Cecchinato. Contiamo sul calore del pubblico pesarese che accorrerà all’Adriatic Arena per dare alla nostra squadra la spinta necessaria a battere gli svizzeri.”
L’ultimo a parlare è Simone Bolelli, reduce dalla vittoria in doppio in coppia con Andreas Seppi all’ATP 500 di Rio de Janeiro “Una bella soddisfazione conquistare il titolo in un torneo così prestigioso e comunque vincere aiuta a vincere ed è molto importante soprattutto alla vigilia di un incontro d Davis. Dopo una paio di incontri giocati in trasferta torniamo a gareggiare in casa. Ci aspettiamo l’aiuto del pubblico di Pesaro. Ci fosse stato Federer magari avrebbero fatto il tifo per lui…”.
Iolanda Gambuzza (874)