TROFEO CITTA’ DI BRESCIA (42.500€, Play-It)
Secondo Turno Singolare
Mirza Basic (BIH) b. Dimitar Kuzmanov (BUL) 6-3 6-4
Luca Vanni (ITA) b. Benjamin Becker (GER) 6-4 6-7(6) 6-4
Marco Chiudinelli (SUI) b. Michael Berrer (GER) 3-6 6-4 6-2
Farrukh Dustov (UZB) b. Lukas Lacko (SVK) 6-4 6-7(2) 7-6(4)
Illya Marchenko (UCR) b. Andrea Arnaboldi (ITA) 7-6(5) 6-3
Igor Sijsling (NED) b. Sergiy Stakhovsky (UCR) 7-6(5) 6-2
Norbert Gombos (SVK) b. Roberto Marcora (ITA) 4-6 6-4 6-2
Termina al secondo turno l’avventura di Andrea Arnaboldi al Trofeo Città di Brescia. Non c’è grosso rammarico per il 7-6 6-3 incassato da Illya Marchenko, semmai per la sfortuna di aver pescato così presto un giocatore fortissimo, forse il favorito numero 1. A Brescia deve esserci qualcosa che rende quasi imbattibile l’ucraino: non solo ha vinto 7 partite di fila, ma lo fa con prestazioni talmente convincenti da domandarsi come mai sia appena numero 97 ATP. Fatte le debite proporzioni, come movenze e stile di gioco ricorda vagamente David Ferrer. Il suo forcing impressionante con il dritto è sorretto da due gambe-motorino che gli consentono di arrivare dappertutto, anche su un campo veloce come il Play-It bresciano. Arnaboldi ha giocato una buona partita e nel primo set gli è rimasto attaccato fino al 5-5 nel tie-break. Lì ha avuto la chance di giocarsi il punto in risposta, ma ho sfruttato l’occasione. Nel punto successivo incassava il mini-break fatale. Nel secondo, l’allungo decisivo arrivava al quarto game e il canturino non aveva grosse chance per tornare in partita. Solo nell’ultimo game prendeva un po’ di coraggio e acciuffava il 40-40, ma non era sufficiente. Marchenko chiudeva senza concedere neanche una palla break e nei quarti sfiderà il vincente di Caruso-Brown. Quasi in contemporanea, sul Campo 1, si spegneva il sogno di Roberto Marcora. Proveniente dalle qualificazioni, il lombardo arrivava a un paio di game dal successo contro Norbert Gombos ma si disuniva nel terzo set e il pressing dello slovacco (il cui tennis ricorda vagamente quello di Tomas Berdych) gli fruttava due break che sigillavano il 4-6 6-4 6-2 finale.
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